Provocazione riuscita per gli esponenti di centrodestra
Cacciati dalla Casa delle Donne. I consiglieri comunali Emanuele Locci, Davide Buzzi Langhi e Mattia Roggero, opposizione di centrodestra, sono stati cacciati dalla Casa delle Donne di via san Giovanni Bosco, alla prima serata di inaugurazione. Le inquiline del collettivo di Non Una di Meno hanno risposto di non voler raccogliere la loro provocazione, perché “E’ spazio libero da sessismo, omofobia e razzismo”. Locci, Roggero e Buzzi Langhi sono stati cacciati al grido di “Fuori i fascisti dalla Casa”, perché, ripetono le attiviste, “La Casa delle Donne è e deve essere un luogo sicuro per tutte le soggettività queer e per tutte le donne che subiscono ovunque la violenza machista di questo sistema che gente come loro contribuisce a reiterare”.
Però la Casa delle Donne è un luogo pubblico, comunale, e i consiglieri comunali in veste ufficiale o di liberi cittadini avrebbero il diritto di frequentare anche solo per vedere cosa succede in quello spazio. Non c’è dubbio che il trio di centrodestra si andato lì con un senso di provocazione e vedere l’effetto che fa.
Alla fine Locci, Buzzi Langhi e Roggero sono riusciti nel loro intento, più clamore se avessero assistito allo spettacolo “C’è figa”, programmato per quella sera, come consiglieri e normali cittadini.
Intanto da Palazzo Rosso nessun commento.
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