Le luci blu: cosa sono e perché sono pericolose per la vista

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

I nostri occhi fanno tante cose: scorrono le notizie sui  social media, guardano la TV anche dal tablet o dal laptop, leggono le email e i rapporti di lavoro dai computer portatili. Per non parlare di quelle professioni che richiedono un uso intenso della vista: si tratta di lavori di precisione, che richiedono necessariamente il supporto di una lente di ingrandimento RS, in grado di garantire efficienza nel lavoro e protezione per la vista. A fine giornata, è difficile dire chi, tra noi e i nostri occhi, ha raggiunto il livello più elevato di stanchezza.

Negli ultimi tempi però è aumentata la nostra attenzione nei confronti della salute degli occhi, anche grazie all’utilizzo di strumenti in grado di fornirci la giusta illuminazione, soprattutto per quanto riguarda strumenti tecnici come le lampade medicali. Rimane il fatto che trascorriamo tanto tempo davanti agli schermi, con il rischio di creare un danno per i nostri occhi. Una delle cause che possono mettere a rischio i nostri occhi sono le luci blu, un termine che si riferisce a un tipo di colore specifico della luce, tra i 7 visibili tramite lo spectrum.

La differenza fondamentale tra questo tipo di luce e gli altri sta nella sua capacità di andare a toccare i fotorecettori e l’epitelio pigmentato maculare, con la possibilità di provocare danni cellulari. Lo stress visivo che deriva dall’utilizzo intensivo dei dispositivi elettronici, soprattutto sprovvisti di protezioni più all’avanguardia per la vista, può riassumersi in due effetti:

  • Da un lato può accelerare la comparsa di disturbi come l’invecchiamento precoce o altre patologie simili;
  • Dall’altra può dare dei fastidi che si avvertono nell’immediato, tra cui secchezza agli occhi e difficoltà di mettere a fuoco le immagini.

I possibili danni delle luci blu

Prima di vedere più nel dettaglio quali possono essere i possibili danni associati alle luci blu, è bene chiarire quello che molti esperti hanno sottolineato. Anche se la luce blu è associata più spesso a computer e telefoni, la fonte principale di luce blu è quella luce solare. Anche la luce fluorescente, come quella che deriva dalle lampadine compatte e dal LED emettono luci blu. Infine, teniamo presente che l’esposizione a cui ci sottoponiamo con i dispositivi elettronici e altro non è superiore a quella che abbiamo con la luce solare.

Detto questo, ecco alcune conseguenze che potrebbero derivare da un’eccessiva esposizione a questo tipo di luce:

1. Problemi di vista

Secondo quanto riportato dagli esperti, circa il 50% degli utenti di PC e altri dispositivi elettronici soffre di sindrome da visione artificiale, riportando ad esempio secchezza agli occhi e l’offuscamento della vista.

Il rischio sussiste anche per la retina e il danno dipende da due fattori: la lunghezza d’onda della luce e la durata dell’esposizione alla luce blu. Se però viene utilizzato un filtro per la luce blu, i danni possono essere ridotti del 94%.

2. Insonnia

Trascorrere del tempo di fronte allo schermo soprattutto nelle ore prima di andare a dormire può provocare insonnia, dato che ad essere compromesso è il ritmo circadiano. Secondo i risultati di alcuni studi, sono state sufficienti 2 ore di esposizione alla luce blu durante la sera per incidere sul rilascio di melatonina, andando quindi ad alterare il sonno. Pc, smartphone e tablet andrebbero spenti almeno 3 ore prima di andare a dormire.

3. Salute mentale

Gli effetti sulla salute mentali che la luce blu ha provocato sono discordanti in relazione al tipo di variazione. In altre parole ,mentre in alcuni casi si è assistito a fenomeni di depressione, in altri casi è invece aumentata l’iperattività. Bisogna però specificare che molto dipende dal tipo di attività che svolgiamo davanti al computer.