Il sangue degli spinettesi è infetto e contaminato? Secondo alcuni campioni (35 di Spinetta e 20 di Alessandria città) analizzati dall’università di Liegi in Belgio il sangue conterrebbe PFAs.
“Apprendere come il problema dei PFAs sia globale e vedere come nel resto d’Europa esistano dati di monitoraggio sulla popolazione ci fa capire quanto sia urgente che questo accada anche qui, sul nostro territorio. Prima di tutto, vogliamo ringraziare le persone che hanno partecipato a questa prima indagine, perché ancora una volta hanno avuto il coraggio di rompere il muro del silenzio intorno a quello che accade a Spinetta” afferma Viola Cereda, portavoce del Comitato.
“I PFAS hanno avvelenato la popolazione di Spinetta, i cui livelli di queste sostanze nel sangue superano le soglie di allerta per la salute umana, pari a 10ug/L.
L’esposizione media è 5 volte più alta nella popolazione di Spinetta rispetto a quella alessandrina, ed in alcuni casi anche 10 volte maggiore. Si tratta di un’esposizione continua, causata soprattutto dalle dispersioni aeree e nelle acque di falda da parte della Solvay.”
È chiaro quale dovrebbe essere il punto di partenza per cambiare le cose: è urgente che il Comune e la Regione si adoperino per fornire a tutta la popolazione potenzialmente esposta delle analisi precise. Chi abita questi territori deve essere informata sul suo stato di salute, deve essere consapevole di ciò che accade nei propri corpi a causa di ecomostri come la Solvay.
L’azienda risponde stupita: “Apprendiamo esclusivamente attraverso le fonti giornalistiche, e non senza stupore, di uno studio condotto da un laboratorio belga. Attendiamo di poter analizzare lo studio integralmente per poter valutare la legittimità e la scientificità dell’indagine nonché l’affidabilità e il significato dei risultati.
Dal 2004 Solvay effettua il biomonitoraggio di tutti i lavoratori potenzialmente esposti ai PFAS nell’ambito del programma di sorveglianza sanitaria, utilizzando sempre le migliori tecniche di laboratorio e metodologie di analisi in collaborazione con i più accreditati Istituti sanitari autorizzati. Dal 2004 sono state effettuate più di 5.000 analisi del sangue. I risultati delle analisi non destano alcuna preoccupazione dal punto di vista clinico-tossicologico. La sorveglianza medica pluriennale, continua e costante dei dipendenti non indica correlazioni con effetti patologici associati all’esposizione professionale ai PFAS. I risultati delle analisi vengono comunicati annualmente in modo dettagliato e trasparente a tutti i dipendenti e alle rappresentanze sindacali, oltre che agli Enti pubblici di controllo competenti.
Solvay inoltre è da anni impegnata in innumerevoli attività di messa in sicurezza e di bonifica dell’inquinamento secolare interno ed esterno allo stabilimento di Spinetta Marengo, causato dalla gestione industriale di Montedison e Ausimont. Queste attività – iniziate nel 2008 – si sono sempre svolte sotto la diligente e scrupolosa vigilanza da parte di Arpa e di tutti gli Enti Pubblici della Conferenza dei Servizi, sulla base di un programma compendiato nel Progetto Operativo di Bonifica approvato dalla Conferenza dei Servizi nel 2012″.
Il Comitato però insiste: “Gli scienziati hanno confermato l’urgenza di uno screening sulla popolazione di Spinetta, per capire la gravità dello stato di salute dei cittadini e per adoperarsi con le azioni necessarie. Un’amministrazione che non si muove in questa direzione è un’amministrazione complice dell’avvelenamento degli uomini e delle donne di Spinetta”.
Il Comitato ribadisce che ogni forma di inquinamento da parte della Solvay deve cessare.
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