L’assessore regionale alla famiglia tuona contro l’occupazione dell’ex asilo Monserrato, ora Casa delle Donne (occupato), gestita dal collettivo «Non una di meno».
Ad indispettire l’assessore regionale alla Famiglia su una narrazione fuorviante o che perlomeno necessita di alcune precisazioni: “La Regione non è assolutamente proprietaria dell’Ipab ma ha, su indicazione del Comune di Alessandria, nominato, attraverso una Dgr, il Commissario liquidatore nella persona dell’Avv. Paola Rizzo. La legge inoltre, va precisato, prevede che un’Ipab per poter essere estinta debba essere sgombra da cose e persone».
Nel caso di Alessandria infatti il commissario ha preso atto che da tempo non vi era più attività e che, quindi, l’unica strada era la liquidazione. «Ciò che mi lascia basita ulteriormente – prosegue l’assessore – è che questa vicenda ci fa capire che la sinistra sta lavorando da tempo per sovvertire tutti i valori, orientando la propria azione non al rispetto dello Stato, delle sue leggi e della tanto sbandierata Costituzione, ma unicamente ad uso e consumo di una visione politica non più basata sul buon senso ma su paradossi e falsità».
Chiara Caucino ricorda che l’attuale sindaco Giorgio Abonante aveva promesso di non sgomberare i locali accordando alle occupanti la possibilità di restare, “nonostante in questi anni si siano distinte in azioni non certo pregevoli, come la vergognosa deturpazione della statua di San Giovanni Bosco”.
“Nella mattinata di lunedì 18 luglio abbiamo incontrato il Sindaco Giorgio Abonante e l’Assessore alle politiche sociali Giorgio Laguzzi per iniziare a discutere del futuro della Casa delle Donne. Durante l’incontro abbiamo ricevuto rassicurazioni rispetto al rischio che il procedimento di sgombero, che continua a pendere sulla testa della Casa, sia al momento scongiurato”, scrivono su Facebook le attiviste, chiedendo il ripristino dell’acqua che era stata tagliata. “Già l’acqua dell’Amag, pagata da tutti i cittadini. Alla quale queste persone si erano allacciate senza averne titolo e che il commissario Rizzo, applicando la legge, e, facendo il proprio dovere, aveva fatto scollegare”.
L’assessore che si dimostra particolarmente combattiva definisce lo sgombero “necessario e doveroso ai fini della dichiarazione di estinzione dell’Ipab da parte della Regione ed affinché il bene passi in capo al Comune. Altrimenti, se davvero la situazione è quella rappresentata, la sinistra che governa Alessandria andrebbe consapevolmente a sostenere e valorizzare azioni gravissime, illegali, quasi da far west».∎
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