
App, eventi, consigli di quartiere. Il Cristo ha deciso una ‘politica’ tutta sua, come una cittàstato, anzi, una città nella città, come recitano i cartelli autoprodotti alle porte del quartiere.
Gruppi, commissioni, sottogruppi. Non c’è che dire, il quartiere Cristo e più in senso lato la zona Sud di Alessandria si è rimboccata le maniche, spinte anche dall’interesse mediatico e politico – le elezioni comunali del 2022 hanno sensibilizzato maggiormente gli amministratori e i candidati – e da buoni propositi. Oltre che dalla giusta copertura economica.
Ma tutte queste iniziative di feste, serate danzanti, bancarelle e segnalazioni, alla fine, hanno migliorato il quartiere? O meglio, com’è cambiato da quando i Commercianti di corso Acqui hanno deciso di ingranare la quarta?
Un quartiere in fermento
Al di là delle simpatie o antipatie per i personaggi che lo animano, il Cristo è cambiato? O è solo un progetto mediatico – un po’ come il caldo effettivo e quello percepito d’estate – che nel concreto ha portato tante proposte e pochi fatti? In questi anni di investimenti e lavoro di squadra si è effettivamente risollevato da quartiere dormitorio e periferico degli Anni ’80?
Se chiedete all’oste (Associazione Commercianti, ‘attivisti’ su Facebook o Comitati vari di quartiere) se il vino buono, la risposta ve la serviranno fresca. Ma se chiedete ai residenti un po’ meno social e poco attenti ai giornali, vi diranno che infondo la vita tra quelle quattro vie è sempre la stessa.
Per carità, non spetta ad un’associazione né ad un gruppo di volenterosi commercianti cambiare le sorti di un quartiere. Tocca all’amministrazione comunale far proprie le istanze che provengono dal basso.

Cristo Risorto
(Pasqua non c’entra)
Allora, in concreto, il Cristo è risorto (e non c’entra la Pasqua)? Come hanno inciso le attività di marketing nella vita quotidiana o ci hanno guadagnato (giustamente) solo gli investitori e chi ha interesse economico tra corso Acqui e corso Marx? Sono domande legittime come caso di studio per capire se sia un modello esportabile e in che termini.

Abitanti
La potente macchina della propaganda di quartiere che non risparmia i (pochi) giornali non graditi – come la Pulce che non riceve più i comunicati stampa – ha creato (a suon di eventi ed iniziative) l’appeal giusto per spostare le masse al Cristo? No. Negli ultimi anni i residenti di Alessandria sono calati e il Cristo non ha fatto eccezioni. Ma se confrontiamo i dati del 2019, pre Covid, scopriamo che nel 2021, solo due quartieri sono cresciuti di numero. E non sono nella Circoscrizione Sud. Si tratta di Borgo Cittadella (Pista), con 670 persone e San Giuliano Vecchio, che contava a febbraio 2022 ben 1739 residenti, 22 in più del 2019.
Sport
C’è chi va giù (i Grigi) e chi su (Luese Cristo). La squadra di quartiere è l’incarnazione della rinascita? Lo sport unisce, ma poi qual è la ricaduta reale sul territorio? Già faticava una squadra di serie C a catalizzare i benefici di una ribalta nazionale, figuriamoci in Eccellenza. Comunque bravi loro per l’operazione nostalgia Anni ’90, ma non facciamo paragoni, per carità.
Sicurezza, pulizia, viabilità
I tre temi caldi per il quartiere. Sul primo punto il Cristo non è né più meno sicura di altre zone alessandrine. Furti, spaccate, accoltellamenti, cassonetti bruciati e vandalismi vari come in centro. Pulizia? Idem. Viabilità: il tema che ritorna ogni anno come l’insalata di riso d’estate. Ma anche lì, bla bla e poi niente. Le Commissioni propongono, per ora il giudizio è sospeso.
Mercato immobiliare
Le compravendite sono sicuramente vivaci, nella zona sud di Alessandria. Ma il boom dopo anni di tam tam mediatico non sarebbe così esagerato. “Non c’è un quartiere che spicca particolarmente”, aveva commentato Franco Repetto (Fiaip), “Ognuno ha le sue caratteristiche e peculiarità per cui è ricercato. Se attorno al Cristo si è sviluppato un certo interesse anche mediatico, è bene per cavalcare l’onda”. Buon per le agenzie immobiliari del quartiere, insomma, che hanno fiutato le possibilità.

Cristo come l’Eldorado?
Non ci sono negozi sfitti in tutta corso Acqui? quasi vero. Ma che sia “un’isola felice” per il commercio di tutta la città, beh, è ancora da dimostrare. “Corso Acqui resta un polo commerciale importantissimo”, aveva commentato Manuela Ulandi (Confesercenti), in tempi recenti, “Insieme al centro e a Spinetta, è una importante galleria commerciale che può contare su parcheggi gratuiti, ma alla fine le difficoltà sono le stesse degli altri negozi di tutta Alessandria, di tutta la provincia. L’imprenditore quando deve scegliere un posto dove insediarsi fa le sue valutazioni in base al settore merceologico, alla visibilità e al prezzo dell’affitto”, continua, “Il Cristo non è l’Eldorado, ma ha tanti buoni motivi per essere scelto dagli imprenditori. Fare impresa è – appunto – un’impresa e ancora oggi la vita media di un negozio è di tre anni”. Anche al Cristo.
Paesone
L’Associazione è molto attiva nelle proposte, non c’è che dire (molte restano sulla carta, a parte qualche mercatino) e nel coinvolgere investitori che vogliano puntare sulla sulla territorialità. Bisogna ammettere che ci sono più eventi al Cristo che in quasi tutta la città, anche se sulla qualità si può discutere. Tante serate e iniziative dei commercianti in programma, è vero, ne dobbiamo dare atto.

Commercianti, una lobby che i media locali seguono con interesse perché qualche vantaggio lo darà pure in numeri di lettori e ritorno pubblicitario. D’altronde pregi e difetti del ‘paesone’ restano quelli. Non sono cambiati i problemi di traffico e di parcheggi, non è cambiata la microcriminalità. Non ha cambiato pelle, insomma, ma il tentativo è apprezzabile e non per questo va stroncato il lavoro entusiastico del gruppo.
La speranza è di veder replicato questo modello anche in altre zone e soprattutto che non si sgonfi la ‘bolla’, l’entusiasmo e la mano economica che muove i fili.
Ora sono alla prova del nove: Forte Acqui e l’ex palazzina della Polizia. L’associazione ha preso in gestione la mini Cittadella. La speranza è che siano bravi ugualmente come a portare i Dik Dik in piazza. Forte Acqui è il primo vero progetto importante. Su cui tanto c’è da investire e poco da ricavare. E’ lì che si misurerà la ‘forza’ dell’Associazione. ∎
g.panaro@lapulceonine.it
Commenta per primo