Nike, rappresentazione della Vittoria. La Dea alata che volteggiava con le grandi ali sugli eserciti durante le battaglie. Giungeva,alla fine,clemente sul capo del vincitore. Una Dea agile e imprendibile,al tempo stesso volubile.
Prima favoriva un condottiero,subito dopo ne coronava un altro. Capricciosa,come molte altre. Un artista anonimo,la scolpì sulla prua di una nave, con le belle ali aperte, a Samotracia, durante la battaglia dove i Siriaci sconfissero i Romani. Subito dopo gli stessi Romani furono i suoi protetti,e la Dea spicco’ sui fori di Cesare e Traiano a cui regalò conquiste e successi. Al declino degli Dei, lei, l’alata ,rimane una delle poche sopravvissute.
Oggi stilizzata e riadattata a brand, accompagna il nostro cammino, l’incedere incerto, le vittorie degli sportivi:non è più una Dea ma pur sempre un eco globale.
Ciò significa che Nike, ostinata e tenace, ha sconfitto tutti, persino Zeus. È certamente un buon augurio,un atto di fede per l’umanità che, durante questa pandemia, vive lottando.
Enrica Gardiol
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