Alessandria – “Abbiamo messo a posto la chiesa ridando lo splendore anche agli arredi interni, ormai abbandonati all’incuria da anni, poi recentemente i proprietari hanno voluto darla agli ortodossi, senza consultarci.” Non usa mezzi termini Ileana Gatti Spriano, capo delegazione del Fai di Alessandria in merito alla vicenda della chiesetta della Beata Vergine Assunta, sita tra via Guasco e via Plana, dove abitò e vi morì Don Stornini e due anni fa diventata chiesa ortodossa di San Nicola Arcivescovo di Myra in Licia.
Il Fai di Alessandria, “che danni si spende per tutelare e far conoscere le bellezze della nostra provincia”, come sottolineato dalla Spriano, nel 2015 aveva centrato l’obiettivo di restaurare la facciata e gli interni della chiesetta alessandrina. “Poi i proprietari ad inizio 2020 l’hanno fatta diventare chiesta ortodossa, recentemente hanno festeggiato il Natale (gli ortodossi lo festeggiano il 7 gennaio ndr), ma noi gli interni non li abbiamo più visti, speriamo siano rimasti come li abbiamo lasciati”. Insomma la capo delegazione del Fai alessandrino l’ha voluta buttare piuttosto sul polemico.
La storia del restauro della chiesetta risale al 2013 quando la stretta collaborazione tra FAI , l’Associazione Amici della Chiesetta e le famiglie proprietarie, permise di ridare visibilità ad un bene che, a parte il suo valore artistico e architettonico, ha sempre fatto parte della storia della città negli ultimi quattro secoli. Un pezzo di storia importante, insomma, per gli alessandrini che nel corso degli anni hanno sempre risposto positivamente alle iniziative intraprese sperando di veder realizzato il sogno di frequentare e pregare in questo luogo di intensa spiritualità. Recentemente, nell’agosto del 2019, la Delegazione Fai alessandrina aveva aperto la chiesetta per le visite. Poco prima dello scoppio della pandemia, però, la decisione dei proprietari di farla diventare chiesa ortodossa.
E adesso quale destino aspetta il piccolo gioiello alessandrino?
(foto A Tutt0T0nd0)
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