Deposito nucleare, esclusi i siti Unesco, aree agricole di pregio o già inquinante

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foto sogin.it

Molinari (Lega) primo firmatario della Mozione sull’individuazione del sito per il Deposito nazionale scorie radioattive approvata martedì alla Camera: “Importante passo in avanti: decisione da prendere senza nessuna imposizione dall’alto, massimo coinvolgimento delle comunità locali”

“La Mozione Unica sull’individuazione del sito per il Deposito nazionale scorie radioattive, che come Lega abbiamo formulato e contribuito a far approvare alla Camera dei Deputati, rappresenta un significativo passo in avanti in materia, in termini di vincoli e di trasparenza. Per porre rimedio agli errori di metodo del precedente Governo Conte, che aveva desecretato in maniera maldestra documenti riservati, creando caos, paura e legittima preoccupazione sui territori, è oggi assolutamente necessario che il Parlamento dia un indirizzo chiaro su come applicare la normativa che ha dato adito a ingiustizie sui territori”.

Così l’On. Riccardo Molinari, Presidente del Gruppo Lega alla Camera dei Deputati, commenta ‘a caldo’ la Mozione Unica di cui è primo firmatario, approvata a larghissima maggioranza martedì a Montecitorio, in cui si stabilisce tra l’altro che “la localizzazione definitiva del sito avverrà mediante una procedura di dibattito pubblico che, per legge, è basata su un processo di coinvolgimento dei territori con l’obiettivo di arrivare ad una soluzione condivisa con le comunità locali attraverso un processo incentrato sui principi dell’informazione, della trasparenza e del coinvolgimento”.

“In ogni caso – sottolinea l’On. Molinari – come da nostra proposta dovranno essere escluse le aree nei siti definiti dall’Unesco «Patrimonio dell’umanità», ma anche le aree agricole di pregio e quelle su cui già grava una notevole pressione sul fronte dell’inquinamento ambientale. Rispetto alle 67 aree indicate nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), che ben 8 siano in Piemonte, e addirittura 6 in provincia di Alessandria, è un elemento assolutamente anomalo, che rende necessario un approfondito percorso di analisi, per valutare l’impatto sul territorio in termini di salute e sicurezza, ma anche rispetto alle attività economiche esistenti. Anche l’opzione Bosco Marengo, a pochi chilometri in linea d’aria dallo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo, appare quanto meno discutibile. Complessivamente, ritengo che le aree alessandrine e piemontesi individuate siano assolutamente inidonee,  e come Lega auspichiamo una riflessione pubblica  e trasparente, con ampio coinvolgimento delle comunità locali.  Non dimentichiamo infatti che

nel Deposito saranno definitivamente smaltiti i rifiuti a molto bassa e bassa attività, ossia quelli che nell’arco di 300 anni raggiungeranno un livello di radioattività tale da non rappresentare più un rischio per l’uomo e per l’ambiente. Ma saranno stoccati temporaneamente anche i rifiuti a media e alta attività, ossia quelli che perdono la radioattività in migliaia di anni e che, per essere sistemati definitivamente, richiedono la disponibilità di un deposito geologico”.

“L’approvazione a larghissima maggioranza della nostra proposta – conclude il Capogruppo alla Camera della Lega – è un risultato importante, e tutt’altro che scontato. Si tratta del frutto di oltre un mese di confronto dialettico con le altre forze politiche di maggioranza, che oggi naturalmente ringrazio per la collaborazione, e per aver compreso lo spirito di tutela dei territori e delle comunità che sta alla base della Mozione. Con l’impegno votato dalla Camera abbiamo fatto un grande passo in avanti per tutelare la provincia di Alessandria