Calato il tendone sull’Oktoberfest alessandrino dopo una decina di giorni di festa che – qualsiasi sia il giudizio – ha portato a bere birra bavarese e mangiare pretzel migliaia di persone, ecco il migliori giudizio sulla festa. Arriva dal consigliere comunale Giorgio Abonante, il quale alla fine ha ceduto anche lui al richiamo della bionda (la birra, naturalmente). Affida i suoi pensieri ai social media, creando un po’ di dibattito sugli eventi e lanciando qualche spunto su dove puntare per un appuntamento gastronomico di massa, ma un po’ più locale:
Sabato ho ceduto: Oktoberfest mandrogno. Il destino ha fatto ordinatamente il suo corso. Nonostante il terribile gruppo bavarese che proponeva richiami cruccofolk, country e revival italiano alla fine mi sono pure divertito. A ben vedere è stato proprio lo sconforto musicale a farmi scattare la molla del buonumore. Se vogliamo trarre qualche lezione buona per il futuro dobbiamo chiederci come mai non siamo in grado noi di creare un evento coraggioso e ben organizzato che sappia attirare un pubblico vasto ed eterogeneo con qualcosa di nostro. Non ci mancherebbe nulla. Sul vino inutile dire, la provincia di Alessandria è tra le più importanti in Italia. Sulle birre, la rete di birrerie e birrai alessandrini è vivissima e propositiva. Sulla gastronomia abbiamo l’agnolotto che se preso in mano in stile Bagna Cauda Day (Asti) avrebbe un potenziale enorme. Sulla musica vantiamo una scena piemontese che su molti stili mostra vivacità oltre che una storia folk importantissima. Abbiamo tutto per promuovere un evento popolare e sensato anche sotto un profilo culturale. Se non vogliamo farlo è perché non vogliamo farlo. Ci tocca battere le mani a ritmo di Ein Prosit sorridendo all’improbabile maschio in Lederhosen o alla bella in Dirndl, all’anagrafe tutti di Frugarolo o giù di lì.
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