Che ci fanno Alessandria e Genova, insieme, ad una fiera turistica in Siberia? Se lo chiedono i Cinquestelle alessandrini dopo aver scoperto che una delegazione di giunta è volata in Russia – Paese amico con cui ha recentemente allacciato rapporti di scambio culturale ed economico – precisamente a Yekaterinburg (Siberia). Da forza di opposizione e minoranza ci vanno giù pesante: “Inspiegabile questo viaggio, mentre la nostra città ha raggiunto il punto più basso nel suo decoro, sta aumentando i costi degli abbonamenti del trasporto pubblico e tagliando il trasporto ai disabili perché non trova poche decine di migliaia di euro a bilancio.
Inspiegabile anche la cordata con Genova e non con Asti, Langhe e Roero che sarebbero territori con i quali avremmo più possibilità di sfruttare il brand Monferrato e il patrimonio UNESCO all’estero”.
Galeone e Serra ce l’hanno anche con il presidente del Consiglio Comunale, Emanuele Locci, visto in qualche post sui social media: “Ancora più ingiustificabile è la presenza del presidente del consiglio Locci: se fosse andato a rappresentare il Consiglio Comunale a spese della collettività ad una fiera del turismo in Siberia il gruppo consiliare M5S Alessandria si dissocia con fermezza dalla scelta”. Locci si era già occupato di gemellaggi, prendendo contatti con la Romania e, appunto, la Russia.
I Russi, quelli ‘buoni’
In attesa di raccogliere i frutti di questo marketing territoriale con la Madre Russia, poco più in là (a Valenza), c’è chi pensa molto prosaicamente di portare rubli nelle casse delle aziende locali. E’ Barbara Rizzi del consorzio Di Valenza: “I produttori di vino del Monferrato e della Toscana hanno da tempo aperto le porte delle loro cantine ai Russi per la visita guidata e per l’acquisto delle bottiglie direttamente in sede. Secondo me è ora che i laboratori di Valenza facciano uguale. Anzi, ci ha già pensato il Marchio Divalenza e tra poco i Russi a Valenza diventeranno realtà”.
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