Da sempre l’umanità si interroga su ciò che accade dopo la morte, chiedendosi se l’ultimo respiro sia davvero la fine o soltanto l’inizio di un nuovo capitolo dell’esistenza.
Filosofi, teologi e semplici curiosi hanno cercato risposte: dove vanno i nostri cari dopo la morte?
Cosa significa paradiso e cosa significa inferno?
Le Scritture affermano che l’uomo è composto da corpo, anima e spirito (1 Tessalonicesi 5:23): il corpo torna alla terra, ma l’anima e lo spirito si separano da esso e intraprendono un viaggio verso la loro destinazione eterna.
Per chi ha vissuto nella fede, la meta è un luogo di pace e gioia indicato come cielo.
Paolo scrive che il credente, lasciando il corpo, è “presente con il Signore” (2 Corinzi 5:8).
Questo luogo, chiamato anche “terzo cielo” (2 Corinzi 12:2-4), è descritto come una realtà così sublime da sfuggire alla piena comprensione umana, con mura preziose, strade d’oro e una bellezza che attrae il cuore dei credenti (Apocalisse 21:18-21).
In cielo “Dio asciugherà ogni lacrima” e “non ci sarà più morte né lutto né dolore” (Apocalisse 21:4).
Per chi invece ha rifiutato la salvezza, la Bibbia parla di un luogo di tormento chiamato Ades, dove le anime sono coscienti della propria condizione (Luca 16:19-31).
Gesù lo descrive come un luogo in cui “il fuoco non si spegne” (Marco 9:43-48).
Secondo il libro dell’Apocalisse, al termine dei tempi avverrà il giudizio davanti al grande trono bianco (Apocalisse 20:11-15), quando le anime saranno riunite ai loro corpi risuscitati e i malvagi saranno gettati nello “stagno di fuoco”.
Molti si chiedono come un Dio d’amore possa permettere l’inferno. La Bibbia ricorda che Dio “non si compiace della morte dell’empio” (Ezechiele 33:11) e ha provveduto un mezzo di salvezza per tutti mediante Cristo, che “morì per gli empi” (Romani 5:6).
Tuttavia, l’uomo è libero di accettare o rifiutare questa offerta e tale libertà comporta anche la responsabilità delle proprie decisioni.
Il messaggio centrale rimane un annuncio di speranza: Dio ha aperto un cammino di riconciliazione attraverso l’opera di Cristo, affinché chiunque creda in Lui possa avere vita eterna (Giovanni 3:16).
In quella realtà futura non ci saranno più malattie, dolori e lacrime, ma soprattutto vi sarà la presenza del Signore stesso, che sarà la gioia eterna di coloro che lo hanno seguito.
Fabio BOLDRIN
Sara BORGOGLIO
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