Self service della droga al quartiere Cristo, è allarme

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Nel cuore del quartiere Cristo ad Alessandria, l’ex casello ferroviario di via della Moisa è tornato a essere il simbolo di un degrado urbano ormai fuori controllo.
All’interno di un vecchio forno di mattoni sono state rinvenute numerose confezioni di siringhe ancora sigillate, pronte all’uso, accanto a un halibox per la raccolta sicura degli aghi utilizzati dai tossicodipendenti.
Segnali inequivocabili di come l’area sia nuovamente diventata punto di ritrovo per consumatori di sostanze stupefacenti, a discapito della sicurezza e del decoro.
Il ritrovamento richiama alla mente gli interventi effettuati nel marzo 2023, quando il sito fu bonificato grazie a un’azione congiunta tra il Nucleo Ispettori Ambientali del Comune di Alessandria, Rete Ferroviaria Italiana e la ditta Bra Servizi.

All’epoca vennero rimosse oltre cinquanta siringhe e numerosi rifiuti, tra cui pericolose lastre contenenti amianto.
Gli accessi alla struttura furono murati per impedirne l’occupazione abusiva, ma a distanza di tempo, l’incuria e l’assenza di controlli hanno reso vani quegli sforzi.
Oggi, l’area è di nuovo in uno stato di abbandono.

Nelle immediate vicinanze del forno di mattoni si trovano anche alcune lastre di presunto eternit, la cui natura è ancora da verificare, ma che potrebbero rappresentare una grave minaccia per la salute pubblica.
Il fenomeno della tossicodipendenza, che colpisce molte città italiane, ad Alessandria si manifesta in tutta la sua drammaticità: persone fragili, spesso invisibili, trovano rifugio in strutture fatiscenti e abbandonate, contribuendo al loro ulteriore degrado.

Di fronte a questa emergenza sociale e sanitaria, è necessario un intervento strutturale: politiche di prevenzione, programmi di recupero e percorsi di reinserimento sociale sono strumenti imprescindibili per affrontare il problema alla radice, per restituire dignità a questi luoghi e costruire una prospettiva di futuro per l’intera comunità.

Invece si assiste (a livello nazionale) ad una demenziale corsa al riarmo che sottrae ingenti risorse all’ormai esausto welfare e ad un paese stremato e in forte difficoltà.

Vanni CENETTA

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