Ponte Meier: simbolo o vergogna di Alessandria?

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Nove anni di vita, un collaudo tecnico-amministrativo mai pervenuto, balaustre che cedono, transenne ovunque, listelli saltati, muffa sui lastroni, scalini imprevisti, ghiaccio che rende la passeggiata impraticabile d’inverno, e una manutenzione ordinaria che sembra sempre più un miraggio.

Le promesse dell’assessore Serra parlavano chiaro: entro il 2024 ci sarebbe stato il collaudo e qualche intervento di manutenzione, ma a distanza di otto mesi nulla è cambiato, anzi, la situazione sembra peggiorata, e le transenne stanno diventando l’elemento architettonico dominante della struttura.
Anche  il Ponte Tiziano, dopo il famigerato incidente, è rimasto nel limbo dell’incuria, decorato con jersey di cemento che sembrano ormai parte integrante del panorama urbano.

Nessuno sa nulla e tutto tace.

E poi c’è l’eterno rebus del secondo ponte sulla Bormida, sempre promesso e mai realizzato, un’opera che oggi sarebbe più che mai necessaria con l’insediamento di grandi aziende nella zona industriale di Spinetta e del futuro nuovo ospedale.
L’amministrazione pubblica sembra aver dimenticato il concetto stesso di manutenzione: senza interventi costanti e mirati ogni grande opera è destinata a trasformarsi in un problema e una fonte di spese continue e disagi per i cittadini.
La domanda oggi è sempre la stessa che lasciammo otto mesi fa: a quando il collaudo?
A quando i lavori di manutenzione?
A quando la sicurezza e la piena fruibilità del Ponte Meier? Attendiamo ancora che qualcuno da Palazzo Rosso risponda.

Vanni CENETTA

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