Mercato immobiliare: arrivano i primi segnali di ripresa

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Il mercato immobiliare sembra mostrare i primi segnali di ripresa: a dirlo è un sondaggio, relativo ai dati del III trimestre dell’anno in corso, che ha visto impegnati esperti di Banca d’italia, Agenzia delle Entrate e Tecnoborsa.

Intervistando un campione di agenti immobiliari, è stato possibile scoprire un quadro all’insegna dell’aumento delle quotazioni e, in generale, a una situazione di consolidamento della globalità del mercato.

Entrando nel vivo dei dati raccolti, è bene ricordare che il 72% circa del campione incluso nell’indagine ha parlato di prezzi stabili, in particolar modo nelle Regioni del centro e in quelle del sud.

Nel terzo trimestre dell’anno in corso, in un contesto in cui gli italiani continuano sempre di più a cercare casa sul web, focalizzandosi soprattutto su portali specializzati che, come https://www.immobiliovunque.it/ presentano annunci selezionati e pubblicati unicamente da agenti immobiliari referenziati, lo sconto medio ottenuto rispetto al prezzo dell’immobile originariamente proposto ha raggiunto livelli mai visti così bassi e la percentuale del 7,8.

Un altro dato interessante da citare è quello dei tempi di vendita. Nel terzo trimestre di questo 2024 che stiamo per lasciare, sono stati pari a 5,7 mesi, un risultato leggermente superiore ai valori più bassi registrati prima del sondaggio sopra citato.

La ripresa delle domande

Un altro dato emerso dal sondaggio è la generale ripresa delle domande

di acquisto di immobili con finalità residenziali. Rispetto ai numeri concretizzati nel passato si deve ancora parlare di debolezza. Doveroso, però, è sottolineare che nei mesi compresi tra luglio e settembre di quest’anno ci sono stati segnali incoraggianti.

A dare speranza ci pensa innanzitutto un dato, ossia il saldo, ancora caratterizzato da un numero negativo davanti, degli agenti immobiliari che riferiscono un incremento e una perdita di quota dei numeri di potenziali proprietari immobiliari.

Se nel terzo trimestre 2023 era pari a -40, nel medesimo periodo di quest’anno, invece, è risultato corrispondente a -22.

Nessuna sostanziale variazione per quanto riguarda il tipo di offerta sul mercato.

L’83% degli agenti immobiliari ha affermato di avere nel proprio portfolio di immobili soprattutto unità già esistenti.

L’accesso ai mutui sempre più facile

Un ulteriore segnale incoraggiante riguarda l’accesso ai mutui, che sembra, rispetto allo scorso anno, decisamente meno difficoltoso. Nel corso del terzo trimestre dell’anno in corso, è risultata pari al 64 la percentuale di compravendite assistite dal mutuo.

Leggero aumento, con numeri arrivati al 78%, per quanto riguarda, invece, il rapporto tra l’entità economica del prestito bancario erogato e il valore dell’immobile.

Altro numero in crescita è risultato quello delle agenzie che, nel corso dei mesi compresi tra luglio e settembre, ha concretizzato almeno una compravendita immobiliare (parliamo del’82,4% degli agenti immobiliari intervistati nel corso del sondaggio).

Tornando con il focus sui mutui, un dato che denota come le cose stiano iniziando a cambiare riguarda la riduzione delle trattative di compravendita interrotte per via delle difficoltà, da parte dei potenziali acquirenti, nell’accedere al credito bancario.

La quota registrata nel corso del terzo trimestre dell’anno è stata pari al 20%, tre punti percentuali in meno rispetto ai tre mesi precedenti. A sorprendere è la perdita di quota macro in confronto al terzo trimestre del 2023, quando lo stesso sondaggio riferì una quota pari al 34% di trattative interrotte per via del mancato accesso ai mutui.

Concludiamo rammentando la percentuale importante di agenti immobiliari che riferisce l’impatto positivo del Decreto Salva Casa, approvato nel corso dell’estate 2024, sui numeri del mercato immobiliare.

Se si guarda, però, agli effetti concreti sull’effettiva domanda, gli effetti sono ancora estremamente blandi.


Lato prezzi, il 22% degli agenti immobiliari interpellati si aspetta un aumento – possibile soprattutto nei contesti dove l’offerta di immobili non è alta – mentre il 6 una perdita di quota.