Da quasi una settimana una famiglia sta vivendo al freddo, senza gas né acqua. Una settimana di pioggia e quindi freddo e umidità, con tre ragazzi in casa (il più grande ha 15 anni, il più piccolo solo 4).
L’episodio è stato segnalato sui media locali come un normalissimo incendio (qui e qui, per esempio), decidendo poi di non proseguire nel conoscere la situazione della famiglia che abita in quelle quattro mura, letteralmente abbandonata a se stessa.
L’incendio è avvenuto sei giorni fa in via della Santa 20, un alloggio di edilizia popolare al primo piano. Il papà Hamid racconta che le fiamme non si sono propagate per caso o per un evento accentale. Secondo lui – che ha anche sporto denuncia ai carabinieri – dietro ci sarebbe la mano di un parente con cui era in pessimi rapporti. Un’accusa pesante corroborata solo dalla testimonianza dei familiari che riferiscono di aver visto una sorta di torcia incendiaria essere stata lanciata contro l’abitazione. Tutto da verificare, d’accordo, ma nel frattempo la casa sarebbe inagibile perché senza gas né acqua corrente. Le finestre del balcone, distrutte, lasciano passare il freddo e l’odore di bruciato continua ad impregnare narici e vestiti.
L’appartamento, ribadiamo, è di edilizia popolare. Si spera in un trasloco , prima che le temperature scendano ulteriormente.
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