Gioco sicuro, il distanziometro sul banco degli imputati

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La nostra regione ha approvato da tempo una legge sul distanziometro come misura di prevenzione del gioco patologico, ma molti esperti sono critici. Dall’Inghilterra, intanto, arrivano dati interessanti.

Si è riacceso il dibattito sul distanziometro. Si è riaccesa la querelle su una misura adottata da molte regioni ma allo stesso tempo criticata da molti esperti. Stiamo parlando di uno strumento legislativo per contrastare il gioco d’azzardo patologico, come previsto dalla normativa della Regione Piemonte.

La legge, infatti, vieta l’attività di sale da gioco, sale scommesse e l’installazione di nuovi apparecchi a meno di 300 metri dai cosiddetti “luoghi sensibili” (ovvero scuole, università, bancomat, compro oro e altri) nei comuni con meno di 5.000 abitanti, mentre nei centri con più di 5.000 abitanti la distanza è stata ridotta da 500 a 400 metri. Ma se da un lato le regioni e gli enti locali continuano a usare questo strumento, molti esperti iniziano a mettere in dubbio la sua efficacia come strumento di prevenzione.

Slot Mania all’interno di un articolo di approfondimento pubblicato sul suo blog ha analizzato il tema. Secondo l’opinione del suo caporedattore Luciani, se il distanziometro da un lato riduce la presenza del gioco d’azzardo in prossimità di luoghi frequentati da giovani e altre categorie a rischio, dall’altro può comportare effetti indesiderati, come ad esempio l’“effetto ghettizzazione”. Spostare le sale da gioco nelle periferie urbane potrebbe non risolvere il problema, ma semplicemente allontanarlo dai centri abitati, senza incidere sulla radice del comportamento patologico. Inoltre, limitare solo alcune tipologie di gioco (come le slot machine) lascia aperta la possibilità di accesso ad altre forme di gioco, come il Superenalotto o i siti di casinò online, facilmente accessibili anche online.

È in questo dibattito analizzato approfonditamente dalla redazione di Slot Mania che si va ad innestare i dati che arrivano da Oltremanica, dove le restrizioni introdotte contro le Fixed Odds Betting Terminals hanno portato a un aumento delle sale da gioco specializzate, aperte 24 ore su 24 e facilmente accessibili, con un’offerta di gioco che molti considerano ancora più pericolosa. Come a dimostrare che certe misure proibizionistiche e limitative non sempre hanno un effetto positivo.

Quello che è certo è che serve un approccio integrato e vasto, che intervenga su prevenzione ed educazione. Un approccio che non limiti e basta, ma che aiuti a capire.