La chiesa di Gardella: un tesoro nascosto nel cuore del Borsalino Day ad Alessandria

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

In occasione del Borsalino Day, i visitatori hanno potuto visitare ed ammirare uno dei vanti architettonici di Alessandria: la Chiesa di Ignazio Gardella, situata nel parco dell’ex sanatorio Vittorio Emanuele III, ora Centro Riabilitativo Teresio Borsalino.
Paola Cosola, del Centro di Documentazione Biomedica dell’Ospedale Civile di Alessandria, ha raccontato come questa chiesa rappresenti un esempio precoce di architettura razionalista.
L’opera nata negli anni ’20 da un progetto di Arnaldo Gardella e completato dal figlio Ignazio dopo la morte del padre.
Una delle  particolarità della struttura risiede nella sua divisione interna degli spazi: due navate separate, con ingressi distinti per uomini e donne, pensate per rispondere alle convinzioni sanitarie dell’epoca sulla tubercolosi.
Solo l’officiante poteva avere la visione di insieme dei fedeli riuniti nella chiesa.
All’esterno elementi di estremo rilievo sono il campanile a traliccio, le finestre ad oblò; all’interno il lucernario in legno [una volta ricoperto di rame] che donano una singolare luminosità all’edificio.
La statua di San Giuseppe alle spalle dell’altare, realizzata da uno scultore altoatesino, aggiunge un tocco spirituale alla sintesi estrema di questo innovativo spazio architettonico.
Votata come “Luogo del Cuore FAI” nel 2020, la chiesa ha ricevuto finanziamenti per il restauro del tetto, ma l’obiettivo futuro resta il recupero completo dell’edificio.
Grazie anche al Politecnico di Torino, la chiesa continua a essere oggetto di studio da parte di architetti e ingegneri internazionali, che rappresenta un pilastro dell’itinerario gardelliano e del patrimonio culturale della città. 

Fabio Boldrin