In un articolo, di una testata giornalistica locale, datato 20/07/2023, si leggeva questo titolo, “Nuoto Club Alessandria: chiuso l’accesso abusivo, presto anche le telecamere. Confermato l’abbattimento nel 2024”.
L’articolo proseguiva con: “Il Nuoto Club, non più recuperabile, sarà abbattuto entro la prima metà del 2024. Al suo posto sarà costruito un nuovo impianto, al coperto e al piano terra: una piscina da 25 metri a otto corsie”.
Noi questa mattina, 3 agosto 2024, un anno dopo, siamo venuti a vedere come stanno le cose, se i lavori di abbattimento si sono conclusi e se sono iniziati i nuovi per la ricostruzione.
Cosa abbiamo visto e trovato?
Una struttura abbandonata a se stessa!
Com’è possibile che un anno dopo le promesse di abbattimento e ricostruzione del Nuoto Club Alessandria non si sia mosso nemmeno un mattone?
Dove sono finiti i proclami di riqualificazione che promettevano sicurezza e deterrenza con l’installazione di telecamere?
Perché la porta chiusa e i vetri rotti non bastano a nascondere il fallimento di quelle promesse?
Quali sono i veri motivi dietro questo stallo?
Il nuovo PAI ha forse bloccato tutto?
Le spese per la demolizione chi le pagherà?
E la costruzione del nuovo impianto? Chi ci metterà i soldi?
Quali benefici potrà avere il cittadino se tutto verrà affidato ancora una volta a un concessionario privato?
È questa la gestione che merita Alessandria?
La città deve davvero sopportare il degrado di quello che era un fiore all’occhiello per lo sport locale?
I nostri microfoni sono aperti a chiunque voglia fare chiarezza, ma intanto siamo costretti a guardare impotenti la rovina di un simbolo.
E gli atleti, i giovani, i cittadini, cosa dovrebbero pensare?
È questa l’Alessandria #davverovostra che vogliamo, una città incapace di mantenere le sue promesse e di investire nel futuro?
Ad oggi, purtroppo, l’ex Nuoto Club di Alessandria rappresenta una vergogna per la città, un monumento all’incuria.
Fabio Boldrin
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