La riqualificazione della piscina comunale scoperta di Alessandria, in Lungo Tanaro San Martino, sembra prendere finalmente una svolta decisiva.
Nelle settimane scorse, la “nuova” giunta comunale di Alessandria ha approvato la delibera che manifesta la pubblica utilità del progetto da 17 milioni di euro realizzato da Sidecu, parte del gruppo spagnolo Supera.
L’assessora all’Impiantistica Sportiva Vittoria Oneto ha confermato che il Comune ha dato mandato agli uffici di preparare gli atti di gara, previsti nei prossimi mesi, e ha spiegato la complessità dell’operazione che sarà condivisa in commissione consiliare con dettagli e immagini a metà settembre.
Il progetto, che non sarà finanziato da risorse comunali, applica il nuovo Codice degli Appalti e contiene già al suo interno il piano economico finanziario e asseverato, oltre alla convenzione con l’ente che prevede un diritto di superficie di 40 anni.
Tuttavia, il PAI, recentemente approvato per prevenire disastri idrogeologici, potrebbe rappresentare un ostacolo significativo, in quanto impone severi limiti all’edificazione in zone a rischio.
Alcuni esempi: il nuovo ospedale che si sarebbe dovuto realizzare al quartiere Orti e più precisamente nell’area dell’Aeroporto Bovone, alcuni spostamenti di supermercati Lidl e Eurospin in zona Alessandria 2000 e quartiere Galimberti e per finire il Centro Islamico al quartiere Europa ritenuti non idonei ai parametri del nuovo documento (PAI) e quindi proponimenti per il momento bloccati.
Ritornando alla nuova piscina comunale, un progetto che include una piscina scoperta di 25 metri a 6 corsie, una vasca nell’area solarium, un edificio con zona fitness e piscina coperta, una piscina per bambini, una palestra polifunzionale per basket e pallavolo, un’area parcheggio e una zona verde accessibile a tutti, l’amministrazione ha escluso la realizzazione di campi da padel per andare incontro alle società sportive locali.
Nonostante la formalizzazione del bando prevista per inizio 2025 e i lavori stimati tra i 18 e i 24 mesi, l’incertezza creata dal PAI potrebbe ritardare o addirittura impedire l’avvio dei lavori?
Hanno calcolato questo rischio i nostri uffici comunali e gli investitori spagnoli ne sono a conoscenza?
Ricordiamo che il 26 novembre 2016 Alessandria, per appena 35 centimetri, rimase all’asciutto.
Infatti 35 centimetri, in pratica poco più di un palmo di mano, riuscirono a contenere la piena del Tanaro e permisero ad Alessandria di scacciare via gli spettri dell’alluvione del 1994.
Era appena passata la mezzanotte che il Tanaro iniziò a superare l’argine in zona ponte Tiziano, a pochi metri dalla piscina comunale, ma l’acqua fu fermata dai sacchi di sabbia e fu utilizzata una “diga” (arginatura) gonfiabile entrambi posti a supporto del muro che tra l’altro, ad oggi, in alcuni punti presenta delle crepe profonde e preoccupanti.
Quindi la situazione richiede un equilibrio tra le esigenze di sviluppo e sicurezza idrogeologica, con il rischio che l’intero progetto, tanto atteso per il rilancio economico e sociale della città, possa naufragare sotto il peso delle nuove normative.
Probabilmente potrebbe essere necessario rimodularne la struttura per adeguarne la difesa spondale, in questo caso i tempi si allungherebbero davvero moltissimo e gli investitori avrebbero la pazienza di sopportare?
In definitiva, la speculazione degli ultimi anni sul rilancio della piscina comunale hanno suscitato molte domande, attese e aspettative; gli sviluppi sono ancora in corso e potrebbero avere un impatto notevole sia in positivo che in negativo: nessuno ancora lo può sapere.
Staremo a vedere come finirà questa faccenda.
Nell’attesa i nostri microfoni sono aperti a chiunque voglia fare chiarezza sul nuovo PAI e la realizzazione della nuova piscina comunale.
Fabio Boldrin
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