Durante lo scavo per posare necessario alla posa di un nuovo ramo della rete antincendio nel polo chimico di Spinetta Marengo, sono emerse tracce che farebbero ipotizzare la possibile presenza di terreni
contaminati da cromo esavalente, in una delle aree interne dello stabilimento di proprietà di Syensquo-Solvay già classificata nell’ambito del progetto operativo di bonifica approvato dagli Enti quale sorgente secondaria della contaminazione da cromo esavalente nei terreni.
Non è colpa nostra
L’azienda fa notare di non usare il cromo esavalente, pertanto la contaminazione è degli anni passati, prima dell’arrivo di Solvay ad Alessandria.
Sono state immediatamente predisposte le necessarie misure di prevenzione a protezione dei lavoratori e dell’ambiente. In particolare, l’area è stata recintata e lo scavo è stato coperto mediante appositi teli impermeabili, in attesa dei risultati dei campionamenti condotti nei giorni scorsi anche da ARPA sulla terra escavata, che potranno eventualmente confermare la sospetta presenza di cromo esavalente.
Sempre la multinazionale precisa: “La falda sottostante l’area oggetto di scavo risulta in sicurezza ed efficacemente confinata dall’azione di emungimento dei presidi di pompaggio già attivi a valle idrogeologico, nonché ulteriormente dalla barriera idraulica. la cui efficacia è ulteriormente confermata dall’ultimo rilievo piezometrico di aprile”.
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