Le acque piemontesi sarebbero inquinate da Pfas? Il dubbio è stato insinuato dal M5S su dossier di Greenpeace che chiede un monitoraggio di tutte le acque provinciali e del Piemonte orientale, per capire se eventualmente ci troviamo di fronte ad una contaminazione di massa.
Acque potabili
Gestione Acqua S.p.A. ed Egato6 Alessandrino fanno sapere che l’acqua degli acquedotti “Rispetta i limiti e gli standard di sicurezza prescritti dalla legge. Nei casi in cui si siano riscontrate tracce in concentrazione prossima ai futuri limiti, si sono già attuati interventi di riduzione dei valori a scopo puramente cautelativo, mentre, nella stragrande maggioranza dei campioni e dei parametri analizzati, le concentrazioni risultano inferiori ai limiti di rilevabilità strumentale o presenti in tracce appena superiori allo stesso”.
L’autorità dell’acqua specifica che “Sebbene nell’inquadramento normativo vi sia una mancanza di limiti e metodi normati di rilevazione degli PFAS, sin dal 2020, di concerto con le autorità preposte, il Gestore ha avviato una campagna di monitoraggio in aree selezionate, estesa ad oggi su tutte le proprie fonti di captazione. Nello specifico del tema sollevato dall’inchiesta di Greenpeace Italia, considerati i circa 5.500.000.000 di litri d’acqua distribuiti in un anno dall’acquedotto di Tortona, la presenza di PFAS sarebbe di circa 105 grammi”.
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