- “Chiediamo la revoca immediata della convenzione del comune di Alessandria con Welcome ODV per il centro d’incontro “Casa delle Donne Transfemminista Queer” di via San Giovanni Bosco, nei locali ex mensa Guala”.
Una mozione di tutti i gruppi consiliari di opposizione (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Movimento Civico Per Alessandria) riaccende i riflettori su quanto accaduto la sera del 15 settembre, giorno dell’inaugurazione dei locali del centro d’incontro, quando tre consiglieri comunali di centro destra, presentatisi all’ingresso in maniera educata e civile, sono stati ‘cacciati’ a male parole e anche peggio, come documentato da materiale video pubblicato dai media locali.
“Il Regolamento dei Centri d’incontro – sottolinea la mozione – prevede all’art. 3 comma 2 “Il Centro d’Incontro garantisce in generale la più ampia partecipazione democratica dei cittadini senza effettuare distinzioni di età, sesso, fede religiosa, categoria sociale e professionale, consentendo a tutti gli interessati di accedere alle proprie strutture”.
Ci sembra che questo principio sia stato ampiamente disatteso già in partenza, la sera dell’inaugurazione, con tanto di insulti a tre consiglieri comunali, e proclami barricaderi tipo “non entrerete qui ne ora ne mai”.
Selezione all’ingresso?
La decisione del sindaco Abonante di offrire al collettivo “Casa delle Donne Transfemminista Queer”, già protagonista di due gravi occupazioni abusive in città, una sede comunale gratuita, con tanto di utenze pagate dai cittadini di Alessandria, già appare estremamente discutibile, e da esaminare nelle sedi opportune. Ma che i gestori di un Centro comunale decidano arbitrariamente chi può accedere e chi no ad eventi e manifestazioni pubbliche appare assolutamente intollerabile”.
I gruppi consiliari di centro destra chiedono quindi che il Consiglio Comunale si esprima al più presto sul tema, e impegni Sindaco e Giunta a revocare entro 30 giorni la convenzione tra il Comune di Alessandria e l’Associazione Welcome ODV per l’istituzione del nuovo centro d’incontro “Casa delle Donne transfemminista queer”.
“Tenuto conto anche – conclude il testo della mozione – che recentemente il Sindaco ha dichiarato che si devono revocare le concessioni di immobili comunali qualora il concessionario di un bene pubblico non faccia rispettare le normali e civili regole di convivenza nella cura e gestione quotidiana dell’immobile, aggiungendo che non è in nessun modo tollerabile che gli immobili comunali diventino teatro di condotte violente, da chiunque siano messe in atto”.
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