È stato approvato dall’assemblea dei soci il bilancio 2022 del Gruppo Amag, con un risultato di esercizio consolidato pari a 11 milioni 578 mila euro.
Un bilancio positivo nonostante la crisi dovuta all’emergenza Covid e alla guerra Russia-Ucraina che ha causato un aumento dei prezzi delle materie prime e di conseguenza anche quelli dell’energia elettrica; questi rincari di costo sono ricaduti inevitabilmente su tutte le aziende della holding.
“Abbiamo gestito l’utile proveniente dalla vendita di Alegas nel modo più opportuno per salvaguardare il Gruppo e sopperire ai maggiori costi delle materie prime e dell’energia di tutte le aziende (Reti Gas, Reti Idriche e Ambiente) – commenta il presidente di Amag Spa, Claudio Perissinotto (nella foto) -. Le società partecipate non hanno nessuno strumento per difendersi da questi rincari di prezzo, in quanto sono legate al mercato di ARERA e perché devono rispettare le tariffe indicate, anche se non sono aggiornate alla situazione economica attuale”.
Un’operazione che ha consentito di ricostituire le riserve che erano state distribuite ai Comuni soci di Amag nel 2022, per circa 8 milioni di euro. Una holding solida sia dal punto di vista patrimoniale che finanziario. “Questo ci permette di aprire nuovi orizzonti e continuare a fare investimenti – prosegue Perissinotto -. Ora dobbiamo guardare oltre e cercare nuove linee di business, puntando alle energie rinnovabili, come il fotovoltaico e la biomassa, mercati tutt’ora in espansione e non saturi come quelli della commercializzazione del gas”.
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