Alla Taglieria del Pelo, in una sala molto attenta e partecipata Mario ADINOLFI ha presentato il suo ultimo libro [molto contestato e ostracizzato] CONTRO L’ ABORTO.
Con un linguaggio molto diretto, coinvolgente e coraggioso ha esposto il suo punto di vista su quella che definisce la “mattanza” dei feti che avviene ogni giorno in Italia e soprattutto nei paesi dell’Occidente.
In questi giorni si parla della preoccupazione per l’altissima denatalità italiana esposta recentemente in un rapporto dell’istat: “se i 6 milioni e passa di bambini abortiti dal 1978 ad oggi fossero stati lasciati nascere, ora avremo 6 milioni di cittadini in più”.
E inoltre, rivolto a coloro che difendono il loro presunto diritto all’autodeterminazione che viola e pregiudica il diritto a nascere di milioni di persone, questi hanno mai pensato che in questo modo si calpestano i diritti a nascere di milioni di bambini – che sono poi i futuri mancanti cittadini e contribuenti – collaborando così alla distruzione indirettamente della società e quindi anche del welfare che da essa è determinato?
Ecco che la morte è diventato un tema tabù della nostra società perché in realtà la questione del diritto alla vita in tutto il mondo si sta trasformando in una questione politica cruciale, in una faglia che taglia in due la società. La posizione di Adinolfi è piuttosto netta e viene esposta senza esitazione in questo testo da cui non si può prescindere se si vuole affrontare in termini seri la questione, qualsiasi opinione si abbia in merito.
Luigi Manzini
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