Chiunque ami cucinare ha pensato almeno una volta nella via a come potrebbe essere lavorare come chef di alto livello. Ma in realtà, la strada per diventare chef richiede tempo e tanta dedizione. Richiede innumerevoli ore di duro lavoro, soprattutto nei primi anni, e molta fatica.
Oggi il mondo della cucina è sempre più ambito, soprattutto dai giovani, ma in realtà non è cos’ facile entrarci.
La tradizione culinaria italiana ha appassionato tantissime persone che non si limitano a dilettarsi nella propria cucina ma vogliono intraprendere un percorso professionale.
Per avvicinarti al settore culinario, ci sono alcune strade che puoi seguire e in questo modo potrai acquisire una conoscenza completa del settore culinario in modo che la cucina, gli alimenti e i metodi di cottura non avranno più segreti per te.
Ma vediamo adesso di cosa si occupa uno chef e quali sono i percorsi formativi migliori da seguire.
Cosa fa uno chef?
I compiti di uno chef sono vari, a seconda del tipo di cibo servito e del luogo in cui lavorano. Tuttavia, gli chef sono generalmente i capi in una cucina. Oltre a cucinare, gli chef pianificano il menu, scelgono e ispezionano gli ingredienti, supervisionano il personale di cucina e gestiscono altri problemi legati al cibo.
Contrariamente a quanto ritraggono alcuni programmi gastronomici, ci sono molti chef in cucina:
- Capo chef: noto anche come master chef, executive chef o chef de cuisine.
- Sous chef: generalmente attuano le direttive del capo chef e sono il secondo in comando della cucina.
- Chef de partie: supervisiona una particolare area o postazione all’interno della cucina.
- Commis: Uno degli chef meno esperti, spesso appena uscito dalla scuola di cucina, lavora direttamente sotto lo chef de partie in una particolare postazione di cucina.
Altri chef possono specializzarsi in un certo tipo di cibo. Ad esempio, il pasticcere si concentra su dolci, torte e pasticcini. Alcuni chef si occupano di cucina e compiti amministrativi, tra cui la gestione del personale, la gestione del flusso di cassa, l’acquisizione di investitori, l’ordinazione di ingredienti e altro ancora.
Come diventare chef
Prima di tutto in Italia è possibile muovere i primi passi scegliendo di frequentare l’istituto alberghiero. Questo tipo di istruzione fornisce dopo i primi tre anni la qualifica di operatore di cucina di servizi di sala e di bar. Invece, dopo un ulteriore biennio, riconosce il diploma di tecnico dei servizi di ristorazione.
Se vuoi diventare chef ma non sei in possesso del diploma, i corsi del recupero anni scolastici Milano di Formazionepiù fanno al caso tuo.
Tuttavia, si può anche diventare chef senza un diploma alberghiero, frequentando corsi e, soprattutto, con una grande esperienza. Quindi uno dei primi passi da compiere è quello di trovare lavoro in ristoranti. Sapere come funzionano la cucina e il ristorante è di vitale importanza per diventare uno chef, ma. Ma attenzione, questo primo lavoro potrebbe includere compiti banali come lavare i piatti e portare fuori la spazzatura. Tuttavia, lavorare vicino ai professionisti in cucina è ciò che conta: imparerai se questo è giusto per te.
Sono anche disponibili, sia in Italia che all’estero, corsi di cucina più o meno professionali dalla durata variabile, che rilasciano attestati riconosciuti a livello internazionale. Cerca di frequentare quelli più esclusivi, organizzati dai maggiori chef internazionali, in modo da apprendere tutti i loro segreti in cucina.
Ma lo studio è solo l’inizio. Lavorare come chef richiede una grande esperienza, motivo per cui i neodiplomati probabilmente non inizieranno subito a lavorare come chef. Una formazione aggiuntiva sotto la guida di uno chef professionista, sia attraverso uno stage o un apprendistato o semplicemente attraverso il lavoro quotidiano, aumenterà le capacità e le conoscenze di cui ogni chef ha bisogno. Come bonus, l’esperienza lavorativa è una grande opportunità di networking.
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