E’ stata conclusa dalla Squadra Mobile un’importante attività antidroga iniziata nel settembre 2022, che ha consentito di disarticolare un gruppo di maghrebini dedito ad una massiccia attività di spaccio nei boschi di Predosa, Castelferro e Castellazzo Bormida. Centinaia le cessioni di eroina, cocaina e hashish al giorno nella zona a ridosso di Castellazzo Bormida.
L’indagine, svolta anche con l’ausilio di attività tecnica, ha consentito di raccogliere rilevantissimi elementi a carico dei tre soggetti, con la documentazione dell’attività di spaccio posta in essere quotidianamente.
Gli indagati conoscevano perfettamente il territorio, tanto da riuscire a sfuggire ad un primo tentativo di cattura da parte della Polizia di Stato; in quell’occasione i tre componenti del gruppo erano sfuggiti all’arresto gettandosi nel fiume Bormida, addirittura rischiando l’annegamento.
Nonostante i tre avessero fatto perdere le loro tracce, l’incessante attività svolta dalla Sezione Antidroga consentiva di individuarli dopo alcuni giorni a Milano, dove i soggetti erano domiciliati e dove venivano monitorati dagli agenti della Squadra Mobile.
Dopo alcune settimane il gruppo è poi tornato sul territorio, nell’area di Predosa chiamata ‘il buco’. Gli spacciatori sono stati presi in un capannone industriale di Cornaredo (MI), dove i giovani avevano trovato riparo: al momento dell’irruzione della Squadra Mobile uno di loro aveva tentato la fuga dal tetto, ma lì erano già presenti altri operatori della Polizia, saliti con un’autoscala proprio per evitare ogni possibile fuga.
La perquisizione
Contanti per 32.000 euro, tutti accuratamente avvolti nel cellophane, verosimilmente destinati all’invio all’estero. Le ricerche svolte con l’ausilio delle unità cinofile nei luoghi in cui i giovani spacciavano consentiva di ritrovare, interrato, circa mezzo chilogrammo di eroina.
L’indagine tuttavia non terminava qui: dopo questo importante risultato la Squadra Mobile iniziava a monitorare alcuni soggetti che si erano resi protagonisti di non trascurabili acquisti di eroina, cocaina e hashish, sostanza ritenuta destinata allo spaccio.
In questa seconda fase sono stati monitorati e tratti in arresto – nei mesi successivi – altri quattro italiani: due di questi sono stati trovati in possesso di 65 grammi di eroina, mentre gli altri due sono stati arrestati in occasione di due diverse cessioni di eroina e cocaina a tossicodipendenti nella zona di Predosa. Complessivamente ai soggetti viene contestato il possesso a fini di spaccio di circa mezzo chilogrammo di
droga.
Al termine dell’attività sono state denunciate – oltre alla donna che materialmente accompagnava gli indagati nel campo di spaccio, ritenuta responsabile di concorso nell’attività illecita – anche sei persone, ritenute responsabili di favoreggiamento personale: in diverse occasioni avevano infatti avvertito gli indagati della presenza di autovetture delle Forze di Polizia.
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