Lunedì 17 aprile il giornalista Francesco Borgonovo, presso una gremita sala della Taglieria del Pelo, ha presentato il suo nuovo libro, Inquisizione-Cronaca del delirio sanitario.
Nell’occasione ha piacevolmente interagito col pubblico anche attraverso stimolanti domande che gli venivano poste dal moderatore.
Secondo Borgonovo oggi uno dei compiti del giornalista è anche quello di distinguere tra notizie vere e notizie false, perché ormai viviamo un’epoca dove la propaganda sta prevalendo sulla realtà fattuale e quotidiana. È tutto ciò rischia di confondere e di creare caos e confusione che diventa funzionale a un certo tipo di governo delle cose e per il progressivo controllo delle masse proprio attraverso la costruzione di una narrativa che tende a sostituire la quotidianità dei fatti a favore di un’interpretazione capziosa degli stessi.
Con puntigliosità e anche un po’ di malizia ha proseguito riprendendo temi ancora oggi di attualità e che nel recente passato hanno creato divisione e conflitto nella società ma anche all’interno delle famiglie. Ha delineato quali potrebbero essere gli sviluppi futuri della nostra società, gli stessi che stanno assumendo sempre di più quelli di una sorta di dittatura (per ora ancora soft) della sorveglianza che poi è il modello a cui aspira l’Occidente e i cui prodromi si sono avuti con il green pass di recente memoria.
Infine, di fronte alla domanda su come si possa uscire e cosa bisogna fare per evitare quanto ormai dichiarato esplicitamente anche dall’Agenda del WEF, la risposta di Borgonovo è stata quella di richiamare tutti all’impegno politico e sociale individuale nel fare e nell’agire, secondo proprie, ragionate convinzioni, ma soprattutto attraverso l’esempio e la proattività cercare di coinvolgere il maggior numero di persone. Aspettare che siano le Istituzioni a cambiare il corso delle cose è una speranza vana considerato il loro elevato coinvolgimento nel progetto transumanista in atto.
Enrica Gardiol
Commenta per primo