Da sempre si afferma che dove c’è acqua c’è vita e con l’acqua c’è agricoltura che provvede a soddisfare la maggior parte dei bisogni alimentari dell’uomo.
Non ci stancheremo mai di insistere affinché i problemi vengano affrontati con un approccio di tipo preventivo.
Quindi assodato che il maggior consumo di acqua è quello dell’agricoltura e degli allevamenti, occorre evitare che le ricorrenti siccità costringano ad un razionamento di utilizzo dell’acqua e quindi una diminuzione della produzione agricola primaria (con l’inevitabile aumento dei prezzi degli alimenti).
Una risposta razionale e intelligente è la costruzione di invasi di raccolta d’acqua sia sorgiva, fluviale e piovana.
A questo punto bisogna solamente invitare i decisori a FARE PRESTO, perché finora si è sentito parlare di coordinamento tra consorzi irrigui e non di soluzioni tecniche idrauliche.
L’acqua è un bene primario e deve rimanere PUBBLICO, non vorremmo che, a seguito di queste continue criticità, e con la scusa di voler razionalizzare, anche questo bene primario venga ceduto alla gestione privata come già sta avvenendo in molte parti d’Italia e alla faccia di un referendum che aveva stabilito l’opposto ovvero che deve rimanere di competenza e di gestione pubblica.
Enrica Gardiol
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