Il presidente del Collegio Costruttori Edili ANCE della provincia di Alessandria, Paolo Valvassore, Mauro Ordazzo presidente CNA Alessandria, Adelio Ferrari presidente di Confartigianato Alessandria, Palo Tolu di FENEAL UIL, Gerlando Castelli di FILCA CISL, Paolo Conte di FILLEA CGIL hanno inviato una lettera ai parlamentari locali, alla Prefettura, ai Comuni, alla Provincia, per richiamare l’attenzione sulle gravi
conseguenze derivanti dall’interruzione della cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi.
Nella lettera si sottolinea che secondo le stime del Governo si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati e che, se non pagati mettono a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane. Non solo. Si evidenzia che si tratta di “una vera e propria bomba a orologeria che rischia di creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese” perché “l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento”. E i posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia”.
I firmatari della lettera evidenziano anche una serie di proposte per sbloccare i crediti pregressi prevedendo “ un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza anche coinvolgendo le grandi imprese partecipate”, invitando “gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende ma soprattutto consentire immediatamente agli istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle
imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però – si sottolinea nella lettera – risultano assenti dal decreto legge approvato dal Governo.
Ci aspettiamo che il Governo confermi urgentemente queste misure”. Inoltre, “sul futuro della politica di riqualificazione degli edifici, dopo la risoluzione del blocco dei crediti pregressi, è necessario aprire rapidamente un confronto per definire gli strumenti fiscali e finanziari idonei a raggiungere gli obiettivi”.
Con queste motivazioni, le associazioni firmatarie hanno chiesto un incontro con il Prefetto “per una valutazione congiunta degli effetti che il Decreto Legge 11 2023 potrebbe avere sul nostro territorio”. Sottolineando, altresì, che “il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi internazionali ed europei sull’efficientamento energetico e sulla sostenibilità ambientale impongono stabili strumenti di sostegno pubblico di medio e lungo termine per intervenire sul nostro patrimonio edilizio, tra i più vetusti ed energivori del continente, esposto ad elevatissimi rischi sismici ed idrogeologici; e che per gli immobili energivori di famiglie a basso reddito risulteranno indispensabili strumenti quali la cessione del credito e lo sconto in fattura”.
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