“Sono passati ormai 4 mesi da quando alcuni membri del Comitato Stop Solvay hanno incontrato hanno incontrato l’amministrazione comunale per parlare della disastrosa questione ambientale e sanitaria causata da Solvay a Spinetta Marengo”. Inizia così la lettera aperta del Comitato, inviata ai giornali per esporre la situazione attuale. “Durante l’incontro sono state discusse diverse misure urgenti, indispensabili per garantire che le persone che abitano i territori devastati dall’inquinamento della multinazionale Solvay, possano vivere in salute e con dignità e il Sindaco si è impegnato a rispondere alle numerose richieste del Comitato, prima tra tutte la necessità di un protocollo sanitario per i medici di base della Fraschetta e di Alessandria”.
Protocollo sanitario, dove sei?
“Si tratta di un protocollo fondamentale perché le persone possano realmente monitorare il proprio stato di salute nel caso di avvelenamento da PFAs o di patologie potenzialmente correlabili agli inquinanti presenti sul territorio della Fraschetta. Il biomonitoraggio che il Comitato Stop Solvay – insieme con le altre realtà che impegnate da anni nella tutela ambientale e della salute di Spinetta – ha chiesto a Comune e Regione è solamente uno dei tanti passaggi fondamentali per garantire il diritto alla salute delle persone che vivono nei territori colpiti dall’inquinamento del Polo Chimico. Oltre a questo, deve necessariamente esserci un sistema sanitario e territoriale pronto ad accogliere coloro che presenteranno PFAs nel sangue e patologie ad essi correlate”.
Le domande ad Abonante
Dopo 4 mesi di attesa il Comitato non vuole più aspettare: “Ci chiediamo quali azioni il Sindaco e la giunta abbiano intrapreso per rispondere alla nostra richiesta. Da chi è composta la commissione che si sta occupando di questo protocollo? Che funzioni hanno le persone che ne fanno parte? Questa commissione sta collaborando con la Regione perché il protocollo sia allineato con quello per il biomonitoraggio? Quando potremo accedere ai documenti relativi al biomonitoraggio? Quando verrà informata la cittadinanza?”
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