Sono passati 5/6 mesi dalla lunga e prolungata siccità che ha colpito pesantemente l’Italia e Alessandria durante la scorsa estate.
In quell’occasione molti esperti, come spesso succede , hanno invitato le istituzioni a predisporre contro la siccità una serie di interventi strutturali atti a garantire disponibilità aggiuntiva di acqua, soprattutto per l’agricoltura, nel caso di forte e prolungata carenza.
Questo settore infatti è il primo ad essere colpito in caso di penuria d’acqua perché necessita di oltre il 50% delle risorse idriche disponibili . Con l’agricoltura in crisi tutto il paese ne risente per l’inevitabile carenza degli alimenti disponibili e per l’aumento generalizzato dei costi della filiera alimentare .
Alla luce di queste considerazioni politici ed esperti dissero che era fondamentale dotarsi di un sistema di nuovi invasi artificiali e di ammodernare gli eventuali impianti già esistenti per garantire la continuità dell’erogazione dell’acqua anche nei periodi di siccità.
Ecco, a distanza di qualche mese è necessario che si inizi a progettare la realizzazione di quanto dichiarato a suo tempo per evitare le solite, inutili lamentele e le gravi(e certe) difficoltà della prossima estate. Insomma ci vorrebbe una “legge speciale” anti-burocrazia sul modello del Ponte di Genova per realizzarli.
La nostra regione ha bisogno di nuovi invasi a servizio dei cittadini e delle attività economiche, come quella agricola che in presenza di acqua potrebbe moltiplicare la capacità produttiva in un momento in cui a causa degli effetti della guerra in Ucraina l’Italia ha bisogno di tutto il suo potenziale per garantire cibo al Paese.
Tanto più che i sacerdoti di Davos e i suoi seguaci hanno garantito( con precisione divinatoria) che i prossimi anni saranno caratterizzati da gravi siccità oltre a pandemie ed emergenze continue ( soprattutto in Occidente).
Enrica Gardiol
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