Si pensa già ai funghi: la Regione avverte, serve il tesserino

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fungo autunno bosco

Per andare a funghi è necessario il titolo per la raccolta, che si ottiene versando il relativo contributo.

Chiunque intenda raccogliere funghi epigei (ossia quelli che crescono sopra la terra, non sotto la terra come i tartufi) in Piemonte e quindi anche nelle Aree protette del Po piemontese deve munirsi del titolo per la raccolta, costituito dalla ricevuta di versamento del relativo contributo. Non trattandosi di un provvedimento amministrativo, questa ricevuta non è soggetta all’imposta di bollo e ha validità sull’intero territorio regionale.

Durante la raccolta sarà necessario avere con sé la ricevuta del versamento, che è strettamente personale,  accompagnata da un documento di riconoscimento di identità, da esibire in caso di richiesta da parte dei guardiaparco o altri addetti alla verifica. Tale prova può essere fornita mediante la ricevuta cartacea oppure informatica sul telefono cellulare.

I minori di 14 anni non necessitano dell’autorizzazione alla raccolta funghi a condizione che siano accompagnati da una persona maggiorenne munita di valido titolo di autorizzazione alla raccolta, ma ogni persona maggiorenne non può accompagnare più di 2 persone minori di 14 anni.

L’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese è uno dei soggetti legittimati a riscuotere i proventi dei contributi, come lo sono anche le Unioni di Comuni montani e le forme associative dei Comuni collinari.

Si può procedere al versamento del contributo accedendo alla pagina “Abilitazioni per raccogliere i funghi epigei | Aree protette Po piemontese (parcopopiemontese.it)” e seguendo le istruzioni indicate.

Il titolo di abilitazione alla raccolta dei funghi epigei spontanei può avere durata giornaliera, settimanale, annuale, biennale o triennale. Il titolo annuale con validità (per anno solare ovvero fino al 31 dicembre) su tutto il territorio regionale ha un costo di 30 euro. È anche possibile versare da subito 60 o 90 euro, corrispondenti a due o tre annualità, anticipando così eventuali aumenti futuri.

Il regime di raccolta dei funghi legato ai titoli settimanali e giornalieri è il medesimo previsto per quelli annuali, l’unica differenza è rappresentata dalla durata temporale e dal costo del titolo, che è stato stabilito attualmente dalla Regione Piemonte come segue: 10 euro per il titolo settimanale e 5 euro per quello giornaliero.

La raccolta dei funghi epigei è consentita per la quantità giornaliera e individuale di un massimo di 3 chilogrammi complessivi in tutti i giorni della settimana. Si tenga presente che su tutto il territorio regionale piemontese è consentita la raccolta, senza versamento di alcun contributo, e anche in questo caso entro un limite massimo di 3 chilogrammi complessivi, delle seguenti specie: chiodini o famigliola buona (Armillariella mellea), prataiolo (Agaricus campestrisAgaricus macrosporus), le diverse specie di morchella (o spugnola), le gambe secche (Marasmus oreades), l’orecchione (Pleurotus ostreatus), il coprino chiomato (Coprinus comatus) e la mazza di tamburo (Macrolepiota procera).

Le somme incassate dall’Ente-Parco per l’abilitazione alla raccolta dei funghi sono utilizzate nella gestione delle aree boscate, per segnalare sentieri pedonali, promuovere e realizzare iniziative finalizzate a favorire la conoscenza e il rispetto delle specie fungine.

Chi raccoglie funghi senza averne titolo è punibile con sanzione amministrativa; i guardiaparco in questo periodo sono particolarmente impegnati nei controlli.

Per ogni ulteriore chiarimento: 011.4326520, 011.4326546, 011.4329540, servizio.vigilanza@parcopopiemontese.it

Ulteriori informazioni:

Tutela dei funghi epigei spontanei | Regione Piemonte