A Castelceriolo in piazza San Rocco si erge un particolare monumento , in acciaio inossidabile saldato e in ferro verniciato con una forma e una dinamicità unica e suggestiva. Questa moderna scultura, che ha sostituito nel 1986 il preesistente obelisco, costituisce e rappresenta un omaggio e un ricordo ai caduti di tutte le guerre.
La scena evocata è quella di dell’effetto devastante di una bomba che sventra e apre una lacerante ferita all’interno della struttura in acciaio. Dalle labbra di questo squarcio partono diritti verso il cielo due tubi che si perdono nell’infinito ad immaginare una resurrezione e una dimensione verticale di nuova vita, di dignità e di rinascita dell’uomo.
La storia di questa scultura nasce dall’idea di creare qualche cosa di nuovo rispetto alla tradizione monumentale della memoria per i caduti nelle guerre, oltre a cercare di dare significato e importanza al paese e alla gente che qui vive.
Si tratta di una struttura di acciaio che, come abbiamo già descritto, viene deformata spaccata e lacerata dall’esplosione e dalla quale nasce una struttura semplice verticale che punta verso l’altro un po’ a voler richiamare il sentimento della vita e la sua ripartenza dopo i dolori e la distruzione della guerra.. Questo era il pensiero di Osvaldo Poggio ( l’autore) “che io conoscevo molto bene e la realizzazione di questa bellissima opera ha mantenuto nel tempo la sua forza espressiva come raramente si vede in strutture analoghe”. Queste sono le parole di Giancarlo Raina, uno scultore coetaneo e amico di Osvaldo Poggio nel rievocare la genesi di questa sua opera.
O. Poggio è stato personaggio particolare e molto interessante nell’ambiente artistico alessandrino, con un carattere deciso e un animo sensibile spesso defilato e sobrio ha segnato un periodo molto stimolante e creativo della storia artistica alessandrina.
L’opera, come sempre andrebbe manutenuta e curata sia per i danni provocati dagli eventi naturali e climatici che da quelli vandalici procurati dell’uomo.
Enrica Gardiol
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