Alessandria – Torna al centro dell’attenzione, e della discussione, la Casa delle donne ad Alessandria, occupata nel 2018 e utilizzata per diverse attività politiche e culturali.
Torna a far discutere perché, come spiegato in una nota dalle attiviste, si prospetta lo sgombero. “La fonte – è spiegato nella nota – è interna al Comune di Alessandria e individua nelle giornate di lunedì 4 e martedì 5 aprile le date in cui lo sgombero sarà realizzato. La coincidenza tra questa notizia e l’intensificarsi della campagna elettorale non sembra fortuita e il tentativo di utilizzare lo sgombero della casa come un “accalappia voti” all’interno del bacino elettorale più machista e sessista della Lega o come modo per compattare la destra appare evidente.”
“Siamo consapevoli spiegano – e molto orgogliose di essere state in questi anni una spina nel fianco per bigotti, omofobi, misogini e sessisti di ogni sorta, e ribadiamo a Gianfranco Cuttica di Revigliasco che non gli permetteremo di fare la propria campagna elettorale (a giudicare dai manifesti in giro per la città, già abbastanza indegna) sulla nostra pelle.
La Casa delle Donne è un luogo in cui le donne e le soggettività LGBTQIA+ possono raccontarsi, confrontarsi, lottare in difesa dei diritti, propri e di tutt*. È uno spazio politico e culturale che negli anni ha agito costruendo le battaglie in difesa della Legge n. 194/78 (contro la mozione Locci-Trifoglio prima, e contro la delibera regionale che apriva le porte dei consultori alle organizzazioni antiabortiste dopo), ma anche i laboratori dedicati ai più piccoli con uno sguardo all’educazione alle differenze, lo sportello sindacale di ADL cobas, attento alle tematiche di genere sui luoghi di lavoro, lo sportello “Non sei sola”, nato durante il lockdown per dare risposta e accogliere chi vuole fuggire da situazioni di violenza, precarietà, solitudine. La Casa delle Donne è uno spazio di ragionamento, di solidarietà, di produzione di pensiero critico; è uno spazio che, mai come oggi, è assolutamente indispensabile per la nostra città.”
Da domenica 3 aprile, alle 14, a martedì 5 aprile saranno organizzati “tre giorni di dibattiti, interventi, performance artistiche, musica live, laboratori per bambin*, live painting, contro lo sgombero della Casa delle Donne! Saranno 3 giorni di condivisione e incontri, ma saranno anche e soprattutto giorni di resistenza, durante i quali impediremo con tutta la nostra forza che lo sgombero venga effettuato. Opporremo i nostri corpi, meravigliosi e differenti, alla violenza delle forze dell’ordine, garantendo ad ognuna/o la possibilità di dare il proprio contributo alla difesa della Casa tutelando la propria sicurezza.”
Se la struttura dovesse essere sgomberata, le attiviste spiegano che sabato 9 aprile si terrà “un grande corteo nazionale sfilerà per le vie della città per andare a riprendersela, perché gli spazi femministi rendono le città luoghi più sicuri e liberi per tutte e tutti.”
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