Polstrada di Asti: bilanci delle attività svolte nel 2021

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Asti – Tempo di bilanci per la Polizia Stradale di Asti che tira le somme delle attività svolte nel corso del 2021.
Nel dettaglio sono state 440.379 le pattuglie impiegate nella vigilanza stradale dal 1° gennaio al 22 dicembre 2021 che hanno fatto 1.457.383 controlli di persone contestando 1.662.540 le infrazioni al C.d.S. Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 598.530 e sono state ritirate 23.431 patenti di guida e 33.590 carte di circolazione. I punti patente decurtati sono stati 2.708.140.

I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 327.443, di cui 9.371 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 798. I veicoli sequestrati per la confisca 74.

Salgono inoltre a 150 le tratte controllate dalla Polizia Stradale con i nuovi “Tutor”, entrati in funzione dal mese di dicembre 2021, per una totale di circa 1.442 km di carreggiate autostradali controllate.
A livello provinciale, la Sezione di Asti ha espresso nr. 1.245 pattuglie, 5.955 persone identificate, 5.283 autoveicoli controllati, 1 persona arrestata, 45 persone denunciate a piede libero, 6.780 infrazioni contestate.

Il fenomeno infortunistico ha registrato un aumento rispetto al 2020, in particolare, a fronte di un aumento della incidentalità complessiva del 26,7% (64.162 incidenti contro i 50.625 del 2020), incidenti mortali (1.238) e vittime (1.313) sono aumentati rispettivamente del 15,5% e del 14,1% mentre incidenti con lesioni (26.022) e persone ferite (37,268) del 26,9% e del 25,7%.


L’andamento è in linea con i dati pubblicati da ISTAT2 nella C.d. “stima preliminare” riferita al primo semestre 2021 che, rispetto allo stesso periodo del 2020, registra un aumento del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (65.116, pari a +3153 0/0), dei feriti (85.647 +28,1 %) e delle vittime entro il trentesimo giorno (l .239 +22,3%).
Il confronto con il 2020, tuttavia, non è realmente rappresentativo del trend dell’ incidentalità stradale, alla luce dell’ abbattimento dei valori del fenomeno infortunistico registrati in tale anno, quale naturale conseguenza dei divieti imposti alla mobilità in funzione del contenimento della pandemia da COVID-193. Infatti, rispetto al dato del 2019, l’andamento del fenomeno infortunistico rilevato da Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri risulta comunque in diminuzione: l’incidentalità complessiva diminuisce dell’ 11,6% gli incidenti mortali e vittime diminuiscono del 15,4% e 17,9% cosi come gli incidenti con lesioni e persone ferite del e del 22%.

Sono proseguiti i controlli nel settore del trasporto professionale che ha visto impegnati 4.620 operatori, tra poliziotti e dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che hanno controllato 5.905 veicoli pesanti, accertando 6.274 infrazioni e ritirando 66 patenti e 169 carte di circolazione.

Particolarmente efficace è stata anche l’attività di polizia giudiziaria che ha consentito di assicurare alla giustizia complessivamente 15.628 persone di cui 865 arrestate e 14.763 denunciate in stato di libertà1. Quasi 5 le tonnellate di sostanze stupefacenti sequestrate (lo scorso anno erano state 347 kg), 394 i veicoli oggetto di riciclaggio sequestrati ed altri 525 individuati. Gli esercizi pubblici controllati sono stati 2.498 e 2.294 le infrazioni rilevate.
Anche sul fronte della prevenzione, la Polizia Stradale non ha risparmiato energie per raggiungere l’obiettivo ambizioso di azzerare il numero delle vittime della strada. Tutti gli utenti della strada, dal pedone, al conducente di monopattino, fino ad arrivare all’autotrasportatore, devono essere consapevoli che solo con condotte corrette si può salvaguardare la vita propria e degli altri.

“Icaro”, “Biciscuola”, “L’unione fa la sicurezza”, “Guida e basta”, “Inverno in sicurezza” e “Vacanze sicure” sono solo alcune delle tantissime campagne di educazione stradale con cui la Polizia Stradale tenta di diffondere la cultura di una guida consapevole e i giovani che sono gli automobilisti del futuro, possono essere la chiave di volta del cambiamento se si smarcano da falsi miti, da cattivi maestri e, soprattutto, da abitudini di guida dannose.

“Dai dati disponibili siamo soddisfatti, pur se già proiettati a fare meglio – ha dichiarato Paolo Maria Pomponio, direttore del Servizio Polizia Stradale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – l’obiettivo da raggiungere è quello di dimezzare entro il 2030 il numero di vittime della strada, per poi azzerarlo entro il 2050. Abbiamo poliziotti eccellenti, donne e uomini che ogni giorno non si risparmiano nella missione di rendere più sicure le nostre strada e prestare aiuto a chi è in difficoltà. Zero Vittime ce lo chiede l’Europa, ma dobbiamo vincere questa sfida pensando soprattutto a quelle famiglie che continuano a piangere la perdita di un loro caro, causata da condotte di guida poco accorte. Proprio come accaduto a Marino Terrezza e a Maurizio Tuscano, nostri colleghi morti recentemente in tragiche circostanze mentre erano di pattuglia. Per vincere bisogna essere consapevoli che i controlli da soli non bastano. Ognuno deve fare la propria parte, perché la strada è di tutti”. Prosegue Pomponio: “Guidare non è uno scherzo, ma una cosa molto seria. Chi guida, dalla bicicletta al monopattino ma anche il tir, è come se avesse un’ arma carica in mano, pronta ad esplodere; va maneggiata con cura. Basta un attimo di disattenzione e il colpo parte, colpendo chiunque si trovi sulla traiettoria. Non dimentichiamolo mai”.