Nel settimo decennio D. C., Tito, figlio dell’imperatore Vespasiano, contestando alcune sue decisioni, in segno di sfida, lanciò delle monete d’oro ai piedi del padre mentre questi si trovava in un bagno pubblico. Vespasiano le raccolse, e dopo averle poste sotto il naso del figlio, disse: “pecunia non olet” (il denaro non ha odore).
Questa frase, nei secoli seguenti fino ai giorni nostri, fu utilizzata più volte nel settore finanziario e spesso con differenti significati. Ho voluto ricordare questa frase per riflettere sulla situazione economico finanziaria mondiale di questi giorni, dove l’evento più importante viene rappresentato dalla situazione di rischio default di Evergrande, colosso immobiliare cinese.
Oggi Vespasiano avrebbe detto: “pecunia non videtur” (il denaro non si vede), in quanto il denaro investito nell’economia reale, il denaro circolante, le riserve in oro, le valorizzazioni immobiliari, anche sommate tutte insieme, sono notevolmente inferiori al denaro circolante nel settore finanziario.
Questo accade perché è ormai diffuso, non solo nella finanza, ma anche tra la popolazione che non si occupa specificatamente di finanza, il concetto che è sufficiente garantire il rischio storico per poter fare affari colossali. In termini elementari, se un certo affare, nei decenni scorsi, si è concluso positivamente il 90% delle volte, oggi, con la copertura economica e reale del 10%, si può moltiplicare virtualmente l’investimento per 10 volte: hai 10, investi 100.
In realtà il sistema bancario occidentale ha cercato negli ultimi anni pre-pandemia di invertire questa tendenza, o perlomeno prevenire e regolamentare. Ma il futuro è imprevedibile, tanto che una catastrofe naturale, una variazione del clima, un cambio di governo, possono causare il ribasso della valorizzazione di un certo bene.
Essendo la garanzia reale un bene, il nostro investimento di 100 non avrà più la garanzia iniziale, e diventerà quindi inferiore a 10 (calcolata sul rischio storico). Il nostro investimento non è più garantito totalmente, e se dovesse avere delle flessioni negative (segno -), non ci sarebbero più le coperture per soddisfare l’eventuale perdita. Questo causa il rischio default.
Oggi è pertanto necessario che venga effettuata una analisi del rischio in modo molto più attento ed approfondito, considerando anche fattori che non sono stati considerati nel passato, ma è anche necessario che il moltiplicatore della garanzia, venga utilizzata con maggior cautela. Vespasiano cercava di insegnare al figlio, che lo avrebbe succeduto, il rispetto del denaro.
Marco Scaglia
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