Pandemia, futuro e le lotte con la burocrazia

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  • La professionista Michela Ivaldi racconta il 2020 delle attività alessandrine
  • Il lavoro agile? “Non per chi subisce i ritardi”
  • “La digitalizzazione ha spostato le incombenze sullutente finale, levandolo ai dipendenti pubblici”

Da commercialista a psicologa. In questo periodo capita anche questo: studiare una vita per revisionare i conti e stilare bilanci e poi dover essere la spalla di conforto per tanti imprenditori che non solo si trovano a fronteggiare – come tutti – l’emergenza sanitaria, ma devono anche fare i conti anche con chi non facilita loro l’attività. La burocrazia, in particolare.

Michela Ivaldi, nota professionista di Alessandria, è nel CdA del Gruppo Amag ma soprattutto si occupa di bilanci e fiscalità d’impresa nello Studio omonimo (Lo Studio Ivaldi era stato fondato dal padre Domenico, stimato dottore contabile, insegnante e amministratore, mancato nel settembre 2020 a 79 anni, al quale la figlia ha intenzione di intitolare una borsa di studio per gli studenti di ragioneria del ‘Vinci’ più meritevoli).

Michela Ivaldi gestisce i conti di molte attività di vario genere, spaziando dalle società di capitali fino ai piccoli negozianti e artigiani. Ha quindi un quadro vasto e vario della situazione delle partite iva e dei commercianti e di come stanno vivendo questo periodo difficile: “In media hanno perso sul 2019 il 20/30 per cento“, stima. Non una catastrofe, insomma, ma la grande incognita che potrebbe fare la differenza sarà il blocco dei licenziamenti.

Costo del lavoro e dipendenti

La sensazione è che comunque qualche attività sarà costretta a lasciare a casa del personale, quando potrà. “Altri si sono accorti che, con un po’ di fatica, sono riusciti a lavorare con forza lavoro ridotta. Meno guadagni ma anche molte meno spese”. Il nodo sarà proprio lì, quando finiranno i ‘bonus’ e sbloccheranno i licenziamenti. Cosa farà il Governo Draghi per favorire il mondo del lavoro in generale?

Lo Studio Ivaldi

Torte e lavoro d’ufficio

Lo smart working nella publica amministrazione ha rallentato molto il lavoro degli altri professionisti: “Non è stato facile, né lo è ancora”, racconta la commercialista, “Capitava di discutere una pratica con l’impiegata, a casa che infornava la torta”, racconta divertita per sottolineare che il lavoro a casa non sempre è sinonimo di efficienza o di attenzione.
Se poi le pratiche restavano ferme per mancanza di documentazione cartacea – nel 2020 – va da sé che oltre al danno si aggiungeva la beffa.
Così le imprese già fiaccate dalla pandemia e dalle chiusure, hanno dovuto fare i conti pure con una burocrazia tutt’altro che smart.

“La digitalizzazione ha spostato le incombenze burocratiche sul cittadino e contribuente, il quale da solo deve scaricare documenti o accedere alle varie piattaforme delle PA che non sempre dialogano tra loro, con aggravio di tempo e risorse. Un lavoro che prima era svolto dal dipendente pubblico”.

Domenico Ivaldi

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