Nei prossimi giorni si attiveranno varie forme di disobbedienza civile. Con varie iniziative riapriranno i bar, i ristoranti, i locali, le palestre private, etc. etc. La ragioni sono chiare e palesi, non c’è bisogno di parlarne: le persone costrette a non lavorare per i DPCM e i divieti sanitari stanno morendo di fame, rischiano di perdere tutto, molti di loro hanno già chiuso. I ristori sono ridicoli e spesso non sono arrivati, come la cassa integrazione per i dipendenti. Ma a parte questo, colpisce il fatto che sui social è stato lanciato questo sondaggio: ritenete giustificato che le persone attuino forme di disobbedienza civile rispetto alle regole e alle restrizioni sanitarie? Ebbene, oltre l’80% ha risposto di sì e il 6% ha risposto non lo so.
Fate un rapido calcolo di quanti hanno risposto convintamente “no” e avrete la percezione della fiducia dei cittadini nell’operato del governo e del livello di condivisione della sua attività politica. C’è bisogno di aggiungere altro? Non credo. Molte persone iniziano ad avere la chiara percezione del fatto che qualcosa non torna e che la missione di salvare il popolo italiano da uno strano virus sta producendo invece fallimenti e disperazione.
Luigi Manzini
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