Erano dediti alla commissione di furti ai danni di aziende e private abitazioni. Cinque le persone arrestate, tutte di nazionalità albanese.
Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Tortona, coadiuvati nelle fasi conclusive delle operazioni dai colleghi delle Compagnie Carabinieri di Asti, Cuneo e Pavia, hanno messo fine alle scorribande di un sodalizio criminale di matrice etnica dedito alla commissione di furti ai danni di aziende e abitazioni private site in Piemonte e nelle limitrofe Province della Lombardia.
5 le persone tratte in arresto, 3 ad Asti, 1 a Cuneo ed 1 a Pavia, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Asti a richiesta della locale Procura della Repubblica. Di età compresa tra i 21 e i 33 anni, tutte di nazionalità albanese e con precedenti specifici, 3 sono state condotte nelle carceri di Cuneo, Asti e Pavia, mentre 2 sono state poste agli arresti presso i rispettivi domicili.
Per tutti il GIP ha ritenuto sussistere gravi indizi in ordine ai reati di furto in abitazione pluriaggravato in concorso nonché ricettazione.
Ingente la refurtiva recuperata, del valore di diverse migliaia di euro, che i militari hanno provveduto a restituire ai legittimi proprietari.
Oltre 13 mesi di indagini, centinaia i servizi di pedinamento a riscontro di complesse attività tecniche.
Sono questi i dati e le cifre dell’operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo tortonese e dai colleghi delle Stazioni di Sale (AL) e Castelnuovo Scrivia (AL). Le indagini hanno avuto inizio nel mese di agosto dello scorso anno, quando la banda colpisce a Sale, dove, all’interno di un’azienda, si impossessa di diversi attrezzi agricoli, tagliaerba, saldatrici ed altro materiale vario, e di un’auto parcheggiata all’interno dello stesso capannone.
Grazie all’attenta visione delle immagini delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza e alle testimonianze di alcuni cittadini che, allarmati dal comportamento dei suoi occupanti, avevano segnalato la presenza di un’auto sospetta, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire la via di fuga seguita dai malviventi, che, raggiunta con quella rubata l’auto “pulita” che avevano utilizzato per raggiungere il centro abitato di Sale, pensavano ormai di averla fatta franca. Invece i militari, grazie agli elementi raccolti nell’immediatezza, si sono messi subito alla ricerca dell’auto “giusta”, riuscendo ad individuarla in un parcheggio di Asti. Purtroppo, quella non era la sola auto utilizzata dai malviventi, che, come poi ricostruito in modo puntuale dagli investigatori, nei successivi mesi di ottobre e novembre mettevano a segno ben cinque “colpi”, tra il cuneese e l’astigiano, sempre ai danni di aziende e abitazioni private, impossessandosi, tra l’altro, in una circostanza, anche di 8 quintali di nocciole.
Scelta come “base” la città di Asti, ove peraltro domiciliavano stabilmente tre dei suoi componenti, la banda aveva ormai un modus operandi ben collaudato, caratterizzato, tra l’altro, dall’utilizzo di autovetture rubate o intestate a prestanome e di percorsi seguiti per raggiungere i luoghi ove colpire ovvero per poi darsi alla fuga, individuati nei principali assi stradali e autostradali, in grado di assicurare loro una maggior rapidità di movimento e, nel contempo, una minore probabilità di incappare in un controllo, ancorché casuale, da parte delle Forze dell’Ordine.
Spesso, i malviventi si impossessavano anche degli automezzi di proprietà delle loro vittime, che utilizzavano per trasportare la refurtiva e fare rientro ad Asti, parcheggiandoli poi regolarmente sulla pubblica via o nei parcheggi di centri commerciali, rendendo così più difficile la loro individuazione.
Tutto ciò e le altre numerose “accortezze” poste in essere dagli appartenenti al sodalizio criminale non sono però riuscite ad evitare che i Carabinieri della Compagnia di Tortona, coordinati dalla Procura di Asti e con la collaborazione dei Reparti dell’Arma presenti nei territori interessati dalle indagini, ricostruissero in modo certosino le responsabilità a carico di ciascuno di loro, in modo da determinare l’emissione, da parte del G.I.P., dei provvedimento cautelari custodiali ai quali hanno dato esecuzione, nelle prime ore del mattino, circa quaranta Carabinieri, tra personale in uniforme e militari in abito civile.
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