Stando ai dati forniti dallo stesso partito di Salvini in Piemonte sono circa 900 i nuovi tesserati – esclusi quelli online – che in questi giorni si sono associati direttamente ai tanti banchetti in giro per le città, il cui scopo principale era raccogliere le firme per dire ‘no’ alla sanatoria sugli immigrati.
Questi i dati complessivi relativi al primo sabato di luglio, che ha visto centinaia di militanti della Lega Piemonte incontrare i cittadini nelle vie e nelle piazze di Torino e di tutti i capoluoghi di provincia, ma anche e soprattutto nei piccoli centri che spesso gli altri partiti trascurano, e non sanno ascoltare.
“Una partecipazione straordinaria, in cui la gente ci ha chiesto di non mollare, di incalzare ancora di più il Governo Pd 5 Stelle in Parlamento, ma anche nel Paese. Fra i piemontesi c’è forte consapevolezza della gravità del momento, e dell’assoluta inadeguatezza di questo esecutivo, che rischia di trascinarsi nel baratro”, sottolinea l’on. Riccardo Molinari, che nella sua veste di segretario piemontese della Lega ha presenziato personalmente a diversi gazebo, non solo della sua provincia, Alessandria, ma anche nel resto del Piemonte.
“La Lega in Piemonte – conclude Molinari – ha un autentico radicamento popolare, e i nostri sindaci sono risultati, anche nei giorni scorsi, tra i più apprezzati dai cittadini, secondo una fonte super partes come la classifica annuale del Sole 24 Ore. Al Governo chiediamo di smetterla di litigare su temi come il Mes o la legge elettorale, e di occuparsi invece del fatto che a due milioni di lavoratori non è ancora arrivata la cassa integrazione: la potenza di fuoco di liquidità promessa da Conte ben poche imprese l’hanno vista, e la situazione del paese reale va affrontata con ben altra determinazione”.
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