“In nessuna delle task force istituite per la ripartenza si è inserito un esperto dell’infanzia”
Da madre, professionista e amministratrice pubblica Cinzia Lumiera non ce l’ha più fatta. Il combattivo assessore al bilancio e alle pari opportunità sta vivendo sulla sua pelle – come per tanti genitori – come si mal concilia la vita lavorativa con quella scolastica a distanza, dal momento che sono gli stessi genitori a far funzionale le videolezioni.
“Sradicati improvvisamente da ogni tipo di relazione sociale, messi in secondo piano rispetto allo jogging e alla passeggiata col cane, accusati persino di far ammalare i nonni”, scrive, “I figli sono stati catapultati in una guerra silenziosa da un giorno all’altro. Nemmeno il tempo di prendere i libri da sotto al banco!!”
A casa fino a data da destinarsi: “È stata persino vietata la vendita di materiale con cui scrivere, colorare, studiare, creare. Nulla”.
I genitori tornino pure a lavorare. “Ah sì? E chi tiene i bambini dato che peraltro dobbiamo preservare i nonni dai nostri piccoli? Ah già ci sono i congedi parentali e il bonus baby sitter. Questo splendido rapporto con la didattica a distanza è garantito dai genitori! Lo sappiamo vero? Nella maggior parte dei casi ci stiamo riferendo a noi donne, alle madri”.
Lumiera prosegue: “La Ministra Azzolina, donna anche lei, pensa di cavarsela con il buono parentale. Con facilità e noncuranza si è dato per scontato che la Donna debba rinunciare alla sua indipendenza, ancora una volta senza aiuti. Come possiamo tornare al lavoro se non abbiamo certezze per i nostri figli? In nessuna delle task force istituite per la ripartenza si è inserito un esperto dell’infanzia. Si è parlato di di esami, di tablet ma non dei bambini, dei loro bisogni, delle loro ansie .
Dobbiamo garantire anche a loro un graduale ritorno alla normalità, al pari con quello degli adulti. È un diritto fondamentale dei più piccoli poter vivere la loro infanzia”.
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