Siamo alla vigilia della riorganizzazione del modello di recapito postale anche per il territorio
Alessandrino. Il 16 aprile si partirà con la riorganizzazione del CDM di Alessandria, centro di recapito operante per il territorio cittadino.
La riorganizzazione seguirà le linee individuate nell’accordo firmato fra azienda sindacati azionali (CISL, CGIL, UIL, CONFSAL, UGL) a febbraio e promosso a maggioranza dalla R.S.U. di Poste Italiane. Tale accordo prevede meccanismi diversi da quelli utilizzati in via sperimentale sul territorio casalese nel corso de 2015-2016.
A seguire, per i prossimi mesi, il servizio verrà riorganizzato a ruota anche sulle zone di Acqui Terme, Novi Ligure, Valenza, Tortona e Ovada (non necessariamente in quest’ordine) introducendo un modello di recapito a giorni alterni.
L’obiettivo è riorganizzare il servizio al fine di renderlo più competitivo sul mercato ed efficiente per l’utenza. “Purtroppo il recapito soffre dei mancati investimenti strategici degli ultimi anni e di scelte rivelatesi sbagliate”, commenta la SLC CGIL. Di fatto ciò che questo segmento importante dell’azienda Poste sta vivendo è una riorganizzazione in piena regola ma senza i risvolti più negativi riguardanti le dichiarazioni di esubero del personale che altresì vedremmo nell’industria tradizionale in situazioni simili.
Vero è continui l’incentivazione all’esodo che tanto favore raccoglie fra i lavoratori più anziani.
“Ipotizziamo che il cambio di modus operandi comporterà in fase di assestamento non pochi disagi nel servizio e certamente fra i lavoratori che saranno sottoposti ad una nuova organizzazione del lavoro comprendente fasce orarie diverse da quelle abituali. Dopo una prima fase di monitoraggio del servizio di circa un mese si passerà alla fase di implementazione durante la quale sarà possibile correggere eventuali anomalie o storture e trovare, ove sarà necessario, accomodamenti riguardo le esigenze dei lavoratori in merito soprattutto alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro”.
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