Da ieri è entrato in vigore lo ‘switch-off’ per i videopoker e le slot- machines come previsto dal ‘distanziometro’, nella legge regionale del maggio 2016, in cui si dispone che le macchinette rispettino la distanza stabilita in base al percorso pedonale più breve (non inferiore ai 300 mt per i piccoli comuni e ai 500 mt per i comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti) dai luoghi sensibili (istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri di formazione per giovani e adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito giovanile, oratori, istituti di credito e sportello bancomat, esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati, movicentro e stazioni ferroviarie).
I locali che non rispettano queste norme saranno tenuti a rimuovere tutti gli apparecchi, pena la sanzione amministrativa pecuniaria da duemila a seimila euro per ogni apparecchio. Sono escluse le sale gioco, le sale scommesse comprese le sale VTL e le sale Bingo già esistenti alla data di entrata in vigore della L.R., il cui funzionamento deve comunque rispettare gli orari normati con ordinanza sindacale nell’anno 2016.
“In queste settimane ci siamo tenuti in costante contatto con le associazioni di categoria per garantire agli operatori del settore una chiara e costante informazione – ha commentato l’assessore al Commercio, Riccardo Molinari -. Il provvedimento nonostante i solleciti delle stesse associazioni al Ministero dell’Economia e delle Finanze ed alla Regione Piemonte per l’impatto che questa normativa avrà su numerose attività, non sarà oggetto di proroghe nonostante l’impegno formale preso dal Presidente Chiamparino. Con sommo stupore per le Amministrazioni e per le associazioni di categoria, questa proroga non c’è stata. Auspichiamo una soluzione di buon senso che contrasti la ludopatia, ma che tenga anche conto delle esigenze di tutti quegli esercizi economici come tabaccherie e bar che rischiano la chiusura con una misura così drastica, cosa che nell’attuale contesto di depressione economica non possiamo permetterci”.
Una ‘rivoluzione’ di buon senso la chiedono ovviamente anche le corporazioni di categoria: “Ci appelliamo alla Regione affinché sia almeno “gestita” la sorte dei dipendenti e delle imprese condannate alla perdita del loro lavoro”. Astro ricorda poi il caso della Liguria: anche lì “c’era una legge votata da tutti, come in Piemonte, ma è bastato prendere atto dei danni che avrebbe provocato la conferma di una legge proibizionista per decidere di cambiare”.
Ispezioni al via, ma ancora nessuna sanzione per gestori ed esercenti piemontesi che da oggi devono spegnere tutte le slot machine che non rispettano le distanze minime dai luoghi sensibili previste dalla legge regionale contro la ludopatia. A raccontare le prime ore dello “switch off” è Fabio Testolin, consigliere dell’associazione di gestori Astro nonché titolare della EffeBi srl, che gestisce apparecchi nei territori di Biella, Vercelli, Alessandria, Novara e Torino. “La situazione rimane estremamente delicata: sono arrivate le prime ispezioni, in cui ci è stato ricordato l’obbligo di spegnere gli apparecchi, ma al momento non sono pervenute segnalazioni di sanzioni”, spiega ad Agipronews. “Per ora anche i sindaci dei Comuni su cui operiamo hanno mostrato buonsenso. Nell’immediato non ci saranno provvedimenti, ma il M5S ha fatto sapere che se entro il 1° dicembre verranno erogate le prime sanzioni, i sindaci “inadempienti” verranno denunciati”.
La mancanza di una mappatura ufficiale del territorio, secondo Testolin, è solo uno dei corti circuiti della legge regionale: “È un pasticcio gigantesco – continua – La speculazione politica ha completamente perso di vista l’obiettivo della legge, che è quello di prevenire la ludopatia. È un paradosso, ma da questo punto di vista siamo più attenti noi gestori”.
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