Nel Bollettino 2013 del Piemonte pubblicato dall’ Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della ASL TO3, a cui ha collaborato anche il Servizio Sovrazonale di Epidemiologia dell’ASL di Alessandria, sono pubblicati i dati e le cifre relativi al fumo di tabacco a livello regionale.
Dai risultati dell’indagine è emerso che nel 2011 il 19% dei piemontesi di età compresa tra 18 e 69 anni dichiarava di aver smesso di fumare da più di 6 mesi. Tra gli studenti piemontesi di età compresa tra i 15 e i 19 anni, il 60% ha provato almeno una volta nella vita a fumare, mentre il 23%, dichiara di fumare quotidianamente; nel corso degli anni 2009-2012 la prevalenza di coloro che hanno fumato almeno una sigaretta nella vita evidenzia una graduale diminuzione, così come la prevalenza di chi fuma regolarmente, che passa dal 28% al 23%.
Questo ultimo dato è molto significativo e sottolinea come le abitudini dei piemontesi stiano cambiando. Un mutamento dovuto in primo luogo al fatto che i danni del fumo sulla salute sono ormai ben noti e la consapevolezza degli effetti nocivi delle sigarette tradizionali, unita al desiderio di smettere di fumare, è sempre più diffusa.
Come sostengono alcuni medici ed esperti, tra i quali l’ex Ministro della Sanità e oncologo Umberto Veronesi, anche la sigaretta elettronica potrebbe essere un importante alleato nella lotta contro i tumori, se utilizzato come sostituto del fumo tradizionale. Gli ultimi approfondimenti dell’Istituto Europeo di Oncologia hanno infatti evidenziato che le sigarette elettroniche, se controllate nei loro parametri e nei loro liquidi e se contenenti zero nicotina, potrebbero arrivare a salvare ben 30mila vite in Italia all’anno.
Le istituzioni, tuttavia, sembrano non essere interessate a incentivare la ricerca, tanto che il lungo dibattito ancora in corso si è finora occupato soltanto della tassazione per il mercato della sigaretta elettronica e degli aspetti burocratici, senza soffermarsi invece sul fattore più importante, ovvero la salute del cittadino. La super-tassa del 58,5% su tutto il settore, soprattutto, sta provocando la chiusura di moltissimi punti vendita e l’aumento conseguente della disoccupazione.
Per il momento, comunque, l’Associazione Nazionale Fumo Elettronico si dice soddisfatta dell’ultima decisione del Tar del Lazio, che ha congelato i nuovi provvedimenti sia per la maxi-tassa che per il regime autorizzativo per produttori e commercianti, una regolamentazione eccessiva e insostenibile che ha generato non poche polemiche. La prossima sentenza spetterà alla Consulta, che si pronuncerà solo il prossimo 19 febbraio.
Commenta per primo