La pubblicità e la donna

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

Per celebrare con consapevolezza la prossima festa della donna è necessario riflettere anche sui meccanismi che alimentano i cliché negativi sulla donna.

L’immagine femminile e il corpo della donna, ad esempio, vengono usati massicciamente nella pubblicità perché svolgono una duplice funzione: richiamano l’attenzione e fanno aumentare le vendite.

Gli spot si incentrano per la maggior parte sul corpo femminile, anche quando il prodotto pubblicizzato ha poco a che fare con capelli, denti, gambe e seno.

Il messaggio è quasi sempre che, se non si cura il corpo e non si è belle, non si piace, soprattutto agli uomini e, quindi, non si è felici. Persino gli spot che mostrano la donna-manager non mettono in risalto tanto l’intelligenza e le capacità professionali quanto la bellezza di certi attributi che determinano il successo nella vita.

Altri spot puntano sul possesso di beni materiali ( cibi, bevande, oggetti per la casa, detersivi…) per un efficiente svolgimento delle funzioni domestiche, con un messaggio altrettanto chiaro: se non hai il comfort e non sei una buona casalinga, non puoi essere felice.

Ancora oggi, quasi sempre, la pubblicità ripropone vecchi modelli educativi: donne che si limitano a ricoprire il ruolo di mogli, di madri , di casalinghe e di oggetti sessuali.

Non è cambiato molto, dunque, rispetto ad un secolo fa, a parte la forma (slogan, immagini e parecchia ipocrisia). La società sembra offrire possibilità di scelta e libertà, ma in realtà troppe volte, ancora nel XXI secolo, prepara al conformismo.

Enrica Gardiol

Informazioni su La Pulce nell'Orecchio 3613 Articoli
La Pulce nell'Orecchio

Commenta per primo

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.