Posteggio sotterraneo di Piazza Ambrosoli: tra rumenta, degrado e promesse disattese

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Il posteggio sotterraneo di Piazza Ambrosoli continua a presentarsi in condizioni di totale abbandono nonostante il recente annuncio dell’assessore Michelangelo Serra, che aveva garantito un pronto ripristino dei cancelli per impedire l’accesso agli ospiti indesiderati, soprattutto nelle ore notturne.
Una visita notturna documenta una realtà immutata rispetto agli scorsi giorni: cumuli di rifiuti ovunque, giacigli improvvisati fatti di cartoni e resti di cibo che testimoniano la presenza abituale di senzatetto, bottiglie di birra vuote disseminate per terra e vetri di auto frantumati che ricordano gli episodi di vandalismo più volte denunciati.
Le immagini mostrano varchi ancora completamente aperti, nonostante la promessa di consentire l’ingresso solo ai possessori di abbonamenti, e una guardiola priva di qualsiasi protezione.
In un angolo del parcheggio si nota persino un’area adibita a una sorta di “lettiera”, una scena che rende evidente il livello di degrado raggiunto.
Preoccupante anche la situazione della zona contatori tutti facilmente accessibili a chiunque passi, un dettaglio che solleva dubbi sulla sicurezza complessiva della struttura.
A completare il quadro, i vetri di un’auto vandalizzata durante un precedente episodio sono ancora sul pavimento, segno che nessuna pulizia o intervento è stato effettuato.
Una situazione che appare inaccettabile per un parcheggio a pagamento e che alimenta timori e insicurezze, soprattutto pensando a chi si trova a transitare qui nelle ore notturne, come nel caso delle donne di cui spesso si parla in relazione ai rischi di violenza.
Nonostante le promesse di un intervento celere, tutto rimane fermo, immobile, come se nulla fosse stato annunciato. Non stiamo deridendo nessuno e non vogliamo speculare sulle immagini. Mostriamo queste situazioni perché sono sotto gli occhi di tutti e perché chi dovrebbe intervenire continua a ignorarle. Documentiamo il degrado per chiedere, con chiarezza, che le istituzioni smettano di fare proclami e agiscano finalmente in modo concreto.

Fabio BOLDRIN


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