Alessandria – Qualche settimana fa il quartiere Cristo ha ricevuto un segnale di attenzione verso la mobilità sostenibile: in Corso Carlo Marx sono state da poco tracciate nuove corsie ciclabili, pensate per offrire a chi viaggia in bicicletta uno spazio riservato e sicuro.
Il professor Luigi Manzini commenta: “la strada è ampia e la corsia ci stava bene”, e molti ciclisti e pedoni mostrano già apprezzamento per questa iniziativa, che rappresenta un passo concreto verso una viabilità più rispettosa delle esigenze di tutti.
L’intervento si inserisce in un progetto più ampio di riqualificazione del quartiere: negli ultimi mesi, infatti, nell’ambito dei lavori per le ciclovie urbane, sono intervenuti anche in strade come Corso Acqui e nella zona Cabanette, con restringimenti di carreggiata, divieti di sosta e segnaletica aggiornata per fare spazio — anche fisicamente — a mezzi alternativi all’auto.
Accanto alle nuove corsie, su Corso Carlo Marx sono stati realizzati attraversamenti pedonali rialzati in corrispondenza degli incroci più pericolosi, come quello con via Bonardi, nell’intento di rallentare il traffico veicolare e aumentare la sicurezza per pedoni e ciclisti.
L’amministrazione comunale, insieme alle associazioni locali, sottolinea l’importanza di questi interventi come primo passo verso una mobilità urbana più ordinata e vivibile, consapevoli però che servirà coordinazione con esigenze di traffico e sosta.
Il quartiere Cristo, storicamente caratterizzato da una struttura urbana densa e con vie principali come Corso Carlo Marx e Corso Acqui, non era finora particolarmente conosciuto per infrastrutture dedicate a chi si muove in bici: la nascita di queste corsie segna dunque un cambiamento simbolico nell’identità della zona, che non è più solo periferia, ma parte attiva di una città che vuole evolvere verso scelte più sostenibili.
Non meno importante sul piano sociale e urbano: secondo i dati del Comune, Corso Carlo Marx — la via coinvolta — è abitata da quasi mille persone: un numero rilevante, che fa capire quanto possa essere significativo per tanti rivendicare uno spazio sicuro e separato per la mobilità dolce. Ciò che resta da vedere è se questo impulso durerà: le corsie ciclabili in Italia — come ha evidenziato di recente la stampa locale — rischiano di essere riviste in base alle modifiche al codice della strada, e quindi non c’è certezza su quale sarà la configurazione definitiva delle infrastrutture.
Ma per oggi, almeno, il quartiere Cristo può già contare su un segnale visibile di cambiamento: pedoni e ciclisti ringraziano, e l’auto non è più l’unica star della strada.
Fabio BOLDRIN



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