ALESSANDRIA – Cammino lungo Corso Roma mentre il rosso delle scarpe allineate sull’asfalto mi colpisce come un pugno allo stomaco. Ogni paio porta un nome, una storia spezzata, una vita che non c’è più. Li scorro uno dopo l’altro, ma il nome che cerco non lo trovo: quello di Pamela Mastropietro, la giovane brutalmente trucidata e uccisa, per cui sono stati condannati due uomini di origine nigeriana.
Purtroppo non trovo nemmeno il nome di Desirée Mariottini, drogata e violentata, vittima di un gruppo di uomini di origine africana nel 2018. In questa giornata del 25 novembre, dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, sento ancora più forte il peso di ogni nome che manca, di ogni storia lasciata ai margini della memoria pubblica.
Vorrei che nessuna fosse dimenticata, né oggi né mai, perché la violenza non sceglie confini o categorie e il nostro impegno non può farlo. Ogni vita spezzata merita lo stesso rispetto, lo stesso spazio, la stessa voce. E mentre continuo a camminare tra le scarpe rosse, mi ripeto che ricordarle tutte è il primo passo per combattere davvero questa tragedia quotidiana.
Fabio BOLDRIN
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