Degrado e paura nel parcheggio di piazza Ambrosoli: i residenti chiedono sicurezza

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Nel cuore di Alessandria, in piazza Ambrosoli (a lato dell’Esselunga), si registra un inquietante stato di degrado che da tempo preoccupa residenti e automobilisti: il parcheggio sotterraneo, gestito dal Comune, versa in condizioni trascurate, privo di un cancello funzionante e di qualunque forma di sorveglianza, trasformandosi di fatto in un luogo di bivacco soprattutto nelle ore notturne, come denunciato da diverse testimonianze raccolte in questo servizio.

Tra lattine di birra, cartacce, pneumatici abbandonati e vetri rotti a causa di recenti spaccate, l’ingresso appare non solo un pugno nell’occhio, ma anche un potenziale rischio per chi vi accede, in particolare dopo il tramonto.

Una preoccupazione ribadita in più occasioni da chi teme per la propria sicurezza.

L’assessore Serra ha recentemente promesso un intervento: il ripristino dell’energia elettrica che consentirà di riattivare il cancello d’ingresso, strumento essenziale per impedire accessi indesiderati ma inattivo ormai da troppo tempo.

Ai residenti, però, le promesse non bastano più. Denunciano l’assenza di una guardiola – che appare vuota e abbandonata – e ricordano che la chiusura dei cancelli è rimasta più un annuncio che una realtà, nonostante molti continuino a pagare regolarmente per poter parcheggiare.

Alla luce di tutto ciò emerge un paradosso fin troppo noto nelle nostre città: si parla spesso di sicurezza urbana e di tutela degli spazi pubblici, ma quando si tratta di interventi concreti per ristabilire ordine e decoro, i tempi si allungano e la macchina amministrativa sembra faticare a tradurre le parole in azioni.

E mentre si avvicina il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, alcuni cittadini osservano amaramente che il tema della sicurezza rischia di diventare puramente teorico se non accompagnato da scelte operative chiare. Perché, ricordano coloro che vivono quell’area, di notte non è solo una questione di decoro, ma anche – e soprattutto – di paura.

Fabio BOLDRIN


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