Sabato 18 ottobre 2025, la troupe di Svegliati Alessandria e La Pulce nell’Orecchio percorre le vie del centro documentando l’ennesimo labirinto urbano causato dai lavori del teleriscaldamento.
Da corso La Marmora a via Lanza, passando per via Ghilini, via Guasco e via San Lorenzo, la città si presenta come un dedalo di deviazioni, buche, segnaletiche contraddittorie e automobilisti esasperati.
Tombini sprofondati, marciapiedi sconnessi e scavi ancora aperti rendono il transito un’impresa, mentre le auto si accodano e i monopattini sfrecciano contromano tra la disattenzione generale.
I nostri cronisti ricordano il contratto firmato nel 2018 con la società del teleriscaldamento: un affitto quarantacinquennale da 220 mila euro l’anno, quasi dieci milioni totali, che l’allora assessore ai lavori pubblici Giovanni Barosini aveva dichiarato destinato alla manutenzione del verde.
Ma oggi la realtà racconta altro: cantieri disseminati ovunque, corsie bloccate, pedoni in pericolo e una mobilità cittadina al collasso.
Da anni i quartieri — dal Cristo al Villaggio Europa, dalla Pista al Centro — convivono con disagi che da temporanei sono diventati strutturali.
“È l’odissea quotidiana dell’automobilista alessandrino”, commenta amaramente il prof Luigi Manzini, tra una curva forzata e l’ennesimo divieto.
E mentre si conclude il giro alla rotonda dell’ ex Cangiassi, resta una domanda sospesa tra le strade dissestate: quanto dovrà ancora aspettare Alessandria per ritrovare un passo normale?
Vanni CENETTA
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